Giornata di Primavera 2009Giornata di Primavera 2009

Tra storia, arte e tradizione28 e 29 marzo, due giorni all'insegna dell'arte, del patrimonio culturale impareggiabile della nostra terra. In provincia di Varese aprono ai visitatori gli ormai noti luoghi di proprietà del Fai: Villa e collezione Panza di Biumo, Villa Bozzolo di Casalzuigno, il Monastero di Torba e la Torre di Velate. Come da tradizione, a mettersi in gioco e provare l'esperienza del contatto diretto con l'opera d'arte e il pubblico, sono i giovani studenti degli istituti superiori della provincia, impegnati come 'Apprendisti Ciceroni'. Accanto a questi luoghi di estremo interesse artistico, è organizzata una biciclettata, in collaborazione con FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, per la giornata di domenica 29, con la visita al Museo del Paesaggio di Verbania. La Giornata di Primavera diventa anche l'occasione per visitare Parco Archeologico di Castelseprio dove per l'occasione si potranno avere informazioni sulla candidatura del sito a Patrimonio Mondiale dell'Unesco, all'interno della rete 'Italia Langobardorum'.

Sulla strada degli scalpellini – Il cuore pulsante della manifestazione quest'anno è il paese di Viggiù, ricco di tradizioni artistiche, di storia e fascino legata all'arte antica degli scalpellini. Dai musei, alle case d'artista, dalle cave alle botteghe, dalle chiese all'ambiente naturale, l'aria del borgo valceresino traspira arte in ogni luogo. Nei giorni 28 e 29 marzo l'intero paese sarà aperto al pubblico dalle 10.00 alle 17.00; i visitatori potranno girare liberamente per le vie del paese e trovare ad ogni passo uno spunto per soffermarsi e conoscere le bellezze esistenti. Un percorso che parte dal Museo Civico Enrico Butti, sorto su iniziativa dello stesso artista e a cui è stato affiancato negli anni '60, il Museo degli Artisti Viggiutesi del Novecento, che ospita le opere dell'artista viggiutese Giacomo Buzzi Reschini e di altri esponenti della scultura viggiutese dell'ultimo secolo. Di fronte a questi due luoghi custodi di grande tradizione artistica, sorge un vero e proprio museo all'aperto, il cimitero vecchio, iniziato nel 1818, e non utilizzato dal 1910; questo luogo racchiude in sè l'arte funeraria dell'Ottocento lombardo, che porta la firma dei più grandi artisti viggiutesi. Ancora un percorso artistico porta a Villa Borromeo, nel cuore del paese, dove è visitabile una mostra fotografica di Gottardo Ortelli dedicata ai portali in pietra che ornano molte case del paese. Nel parco della Villa è aperto anche l'affascinante Museo dei Picasass e l'Orangerie, che ospita invece il Museo degli Artisti Viggiutesi dell'Ottocento.

Cave di arenaria, ViggiùCave di arenaria, Viggiù

Il mondo di un tempo – E' tuttora una realtà importante per il paese di Viggiù, come quando è stata istituita nel 1872, per assistere i lavoratori delle cave e formare artisti e scalpellini non solo viggiutesi. La SOMS, Società Operaia di Mutuo Soccorso. è stata per lungo tempo un punto di riferimento per chi si dedicava alla strada dell'arte, preparando i giovani all'Accademia di Brera. Ancora oggi la Società organizza ancora corsi creativi e conserva un inestimabile patrimonio di artistico tra disegni e gessi. In occasione del week end primaverile, l'edificio apre le sue porte, con la visita alla gipsoteca, e l'organizzazione di laboratori dimostrativi di scultura della pietra, modellato, disegno chiaro scuro, pittura, fusione con osso di seppia ed una mostra personale dedicata allo scultore viggiutese Giuseppe Galli, per anni attivo in Etiopia presso la corte del Negus Ailè Selassiè. Nel salone intitolato a Rosario Franzi, viene proiettato un video dedicato al territorio.

Percorso sacro – Quattro gli edifici di culto raccolti tra le vie del borgo: dalla Chiesa parrocchiale di Santo Stefano, progettata da Martino Longhi il Vecchio, architetto divenuto famoso nella Roma barocca. All'interno sono custodite due tele di Isidoro Bianchi, una della scuola romana dei Carracci, oltre alle vetrate del pittore Aligi Sassu. La visita ai luoghi di culto prosegue con la Chiesa della Madonna della Croce, con l'altare settecentesco di Gabriele Longhi; la Chiesa della Madonnina, la Chiesa della Madonna del Rosario e l'antica Chiesetta di San Martino, la prima chiesa parrocchiale di Viggiù. Dal centro del paese si può proseguire il cammino sacro fino alla cima del colle Sant'Elia, dove è stata collocata lo scorso luglio, una Via Crucis dei Misteri del Rosario; sei stazioni in pietra firmate da Floriano Bodini e Virginio Gussoni, che si concludono nella Chiesa di Sant'Elia.

Alla radice del viaggio – Tutto ha preso vita dalle cave di arenaria: passioni, arte, mestieri e tradizioni. E' questo affascinante scenario che i soci FAI, potranno visitare entrando nel vivo del mondo dei lavoratori, passeggiando in vere e proprie cattedrali scavate nella roccia. I visitatori delle cave potranno inoltre conoscere da vicino l'attività e la bottega di un artista che ancora oggi porta avanti la tradizione artistica di Viggiù: Virginio Gussoni. In ultimo per rendere omaggio alla terra che ha dato i natali al corpo dei pompieri, viene allestita nel cortile del Palazzo Municipale (Via Roma 10) una mostra fotografica che ne ripercorre la storia dal 1912.

17° Giornata di Primavera FAI
Informazioni ed elenco completo delle aperture al numero di telefono 0321/443553 24 ore su 24
oppure www.fondoambiente.it
Comune di Viggiù
Daniele Trentini – Responsabile Servizi Culturali
tel. 0332 486106 – trentini.llpp@comune.viggiu.va.it
Rizzi Francesco – Responsabile Servizi Bibliotecari
tel. 0332 486510 – museobutti@comune.viggiu.va.it
punto informazioni e inizio visita Museo Enrico Butti
Sabato 28 marzo, ore 14.30 – 17.30.
Domenica 29 marzo, ore 10.00 – 17.30.