La cappella dell'Università CattolicaLa cappella dell'Università Cattolica

Un'arte senza volto perchè ogni uomo ci si possa identificare. Questa una delle tante chiavi di lettura dell'esposizione allestita nella Cappella del Sacro Cuore dell'Università Cattolica di Milano per accompagnare la riflessione nel tempo di Quaresima. All'oro sfavillante di ravennate memoria del Sacro Cuore di Lodovico Pogliaghi (immagine identitaria dell'Ateneo lombardo, oltre che fulcro visivo del presbiterio della cappella) si contrappone il rosso dei quattordici bassorilievi in terracotta dipinta che raccontano la Passione di Cristo. L'autore dell'opera, realizzata nel 2003 in occasione della mostra 'Nove artisti sulla via del sale', è Graziano Pompili.

L'incontro coi maestri dell'arte – L'esposizione, allestita grazie alla consulenza critica dei docenti di Storia dell'Arte Contemporanea Cecilia De Carli e Francesco Tedeschi, è curata dal Centro pastorale universitario, che da diversi anni nel periodo che precede il Natale e la Pasqua, propone momenti di approfondimento teologico anche attraverso l'incontro e il confronto con la produzione artistica contemporanea.

La domanda dell'identità – L'uso della terracotta, come

L'undicesima stazione della Via CrucisL'undicesima stazione della Via Crucis

ha spiegato lo stesso autore in occasione dell'inaugurazione dell'esposizione, rientra nel suo personale patrimonio artistico e risale al periodo di formazione a Faenza. Le forme delle moderne formelle di Pompili si rendono evidenti in uno stile semplice e primitiveggiante che suggerisce le sagome piuttosto che descriverle. Due i particolari che caratterizzano questa Via Crucis: da una parte l'assenza dei volti e delle teste nelle quattordici stazioni, dall'altra l'utilizzo dei colori rosso, nero e bianco. «La mancanza dei volti – ha spiegato il professor Tedeschi – costituisce un motivo espressivo chiaramente perseguito, forse per disindividualizzare la storia e renderla affine a quella di ogni uomo». Così l'arte permette di passare dalla storia di un evento storico definito alla verità universale valida per ogni essere umano e in qualunque tempo. I corpi senza volto di Pompili rinviano necessariamente al nostro volto, chiedono un'iniziativa di immedesimazione, diventando al contempo una supplica, un'invocazione, una domanda di compassione che possa restituire l'identità di uomini.

La I stazioneLa I stazione

Dalla Passione all'Apocalisse – Rifacendosi ad un linguaggio che richiama grandi esempi dell'arte del Novecento – da Sironi e Martini a Melotti – lo scultore emiliano, con un'attività ormai pluridecennale e di respiro internazionale, ha aperto con quest'opera un ambito espressivo che ha poi sviluppato in altri lavori e che sono stati oggetto di recenti mostre, come La memoria del sacro, organizzata in Palazzo Magnani a Reggio Emilia nel 2006, e le successive esposizioni personali retrospettive in Italia e all'estero. La Via Crucis dell'Università sarà integrata dall'annuale itinerario d'arte sacra nei chiostri dell'Ateneo, una rassegna di opere di artisti contemporanei che commentano brani della Sacra Scrittura. Quest'anno la mostra, che prende il via ai primi di marzo, si ispira al libro dell'Apocalisse. Gli artisti coinvolti sono: Gabriella Benedini, Paolo Iacchetti, Lucia Pescador, Elio Ciol, Mario Raciti, Nicola Villa, Giovanni Frangi, Sergio Alberti, Erio Carnevali e Franco Mascolo.