Insigne grecista, filologo classico e autore di un modernissimo vocabolario di greco antico, Franco Montanari si è commosso, salendo sul palco dell’Istituto De Filippi, per tenere la sua lectio magistralis intitolata «Hellenismos: criteri della correttezza linguistica nel greco antico», davanti agli studenti del liceo classico Ernesto Cairoli di Varese e a quelli della General High School di Pefki, in occasione della Giornata Mondiale della lingua e della cultura ellenica.
Franco Montanari ha celebrato il greco, non solo come lingua usata da scrittori immortali e praticata dai filosofi che hanno fondato il pensiero occidentale, ma anche come modo per capire e interpretare il mondo.
Dopo aver notato che in greco «logos» significa «parola» ma anche «intelligenza», Montanari ha citato Aristotele e ha richiamato l’hellenismos, pensando all’imbarbarimento dell’italiano e al dilagare di errori osceni, entrati purtroppo nell’uso comune, come, ad esempio, il tremendo e ormai diffusissimo impiego di «piuttosto che» con valore disgiuntivo, a indicare un’alternativa equivalente. nel senso di «oppure», e non nel significato di «anziché», indicando una preferenza accordata a un elemento rispetto a un altro.
«Anche la lingua greca antica cambia» ha aggiunto poi Montanari, parlando del suo vocabolario.
I veri protagonisti della Giornata Mondiale della lingua e della cultura ellenica sono stati gli alunni del liceo classico Cairoli, impegnati nel dare risalto alla lingua greca, come gli studenti di Vittoria Criscuolo, applauditi per il loro lavoro sulla fortuna, nelle varie letterature attraverso i secoli, della celeberrima poesia di Saffo «Φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισιν».
O come gli allievi di Angela Romano, pronti a portare in scena le Siracusane di Teocrito, regalando alla giornata momenti di estremo impatto estetico ed emotivo. Per commuovere, ancora una volta, Franco Montanari. Ma non solo lui.