Daniele AstrologoDaniele Astrologo

Basta volerlo – Uno sprint finale che ha richiesto tutta l'energia dello staff organizzativo, per arrivare all'inaugurazione e alla presentazione al grande pubblico della nuova mostra al Museo Floriano Bodini, che vuole confermare il livello finora mantenuto. Lo scultore toscano Marino Marini è la scommessa odierna. Un nome, come i precedenti, Fontana, Rustin e Wildt, che punta ad affrancare la piccola Gemonio, dalla provincia, rilanciando a livello nazionale. 

Il direttoreDaniele Astrologo Abadal detiene le redini del museo, supportato dalla famiglia Bodini e Montrasio, costantemente al suo fianco dal 2005. "La filosofia che stiamo – plurale che tiene a sottolineare il direttore – adottando e portando avanti, è strettamente legata al territorio in cui vive il museo. Un legame tra materia, territorio e cultura". Qui trovano motivazione le scelte artistiche ospitate in mostra a Gemonio. "Mostre di ricerca, esposizioni che guardano ad artisti che da tempo non hanno goduto di aggiornamenti a livello scientifico o semplicemente spazio espositivo. Ne è un esempio Wildt; da anni che non veniva mostrata la sua produzione in marmo".

Perchè Marini – Perchè nonostante Gemonio non sia una realtà dalle grandi dimensioni, e tanto meno dalle sostanziose possibilità economiche, il museo riesce ad instaurare e mantenere rapporti importanti e di rilievo. La Fondazione Marino Marini di Pistoia ne è un esempio. Ma non solo realtà pubbliche, anche e soprattutto privati. Già con Wildt l'apporto dato dai collezionisti privati, non solo varesini, è stato di vitale importanza per poter presentare una mostra non facilmente ripetibile. Altro elemento distintivo, questo, della ricchezza e del valore intrinseco delle proposte espositive del museo Bodini.

'Pomona', 1946'Pomona', 1946

Il bello del toccar con mano – Vivere una mostra nasce dall'entusiasmo che investi nell'organizzarla. Dalla ricerca delle opere, alle sponsorizzazioni, all'allestimento alla gestione dell'esposizione stessa. Ancora una volta il Museo Bodini modificherà il suo volto, dall'oro al nero carichi di sacralità che hanno avvolto l'arte silenziosa di Adolfo Wildt, ai colori più vivaci che accompagneranno le terracotte di Marini. Poco più di 20 pezzi che ripercorrono gli anni dal 1930 al '49, quel periodo in cui l'artista elabora con forte tensioni l'esperienza e il dramma del dopoguerra.

Come Floriano – Si entra dal portone in legno e ci si ritrova in quel cortile su cui si affaccia con tutta la sua storia il Museo Civico Floriano Bodini. Esattamente come nel 1998 quando tutto questo stava prendendo vita come l'aveva immaginato lo scultore, che proprio a Gemonio era nato. E non solo la struttura architettonica, ma anche la selezione delle opere da esporre ai visitatori, le opere di altri artisti da presentare, i criteri di sviluppo della realtà museale. "Il museo è bello così com'è non ho messo mano in tal senso", ribadisce Astrologo, che nonostante faccia la spola tra Modena e Varese, ha imparato con il tempo a conoscere Gemonio e il territorio; "tengo molto a questo museo", confessa "mi è piaciuto da subito ma con il tempo ho imparato ad apprezzarlo sempre più".

'Marino Marini. Gli archetipi'
31 maggio – 31 agosto 2008
Museo Civico Floriano Bodini
Via Marsala, 11
Gemonio
tel. 0332-604276
Orari: venerdì, sabato e domenica: 10.30-12.30; 15-18.30
Catalogo Silvana Editoriale