Gallarate – Come racconta Chiara Dynys nel corso dell’inaugurazione della mostra Melancholia, ospitata negli spazi del museo MA*GA, i film sono per lei quello che la montagna Saint Victoire è stata per Cézanne. Infatti il cinema ha ispirato da sempre la sua produzione artistica: da bambina la madre, critica cinematografica, l’ha introdotta alla settima arte, facendole vedere film come Il posto delle fragole o Il settimo sigillo di Ingmar Bergman.

Lo stesso titolo della mostra, ideata per il museo di Gallarate, sembra un omaggio al lungometraggio di Lars Von Trier del 2011. Nelle opere esposte emergono i riferimenti alla filmografia di Roberto Rossellini, di Federico Fellini, di Jane Campion o di Paolo Sorrentino. Ma su tutto, nei lavori inediti pensati per il MA*GA spiccano temi ricorrenti della poetica di Chiara Dynys: la stanza nella stanza, gli specchi, il labirinto, la luce con la sua forza costruttiva. Facciamo alcuni esempi.

Opera potentissima è Antro della Sibilla (2021), un’installazione in lacca che vede la ripetizione di spazi trapezoidali dai colori vivaci alternati a specchi per concludersi con un video che mostra il passaggio da una stanza ad un’altra. Il visitatore che si trova di fronte a questo lavoro da un lato rimane letteralmente ipnotizzato dai colori fluorescenti e dal gioco degli specchi, desiderando quasi attraversare l’antro, dall’altro è pervaso da un senso di smarrimento per la percezione dello spazio intorno a sé. Ad ispirare l’opera, come si può immaginare, l’Antro della Sibilla Cumana a Pozzuoli, visitato spesso dall’artista.

Altro lavoro suggestivo ed evocativo è Enlightening Books (2019), esposto già in una personale dell’artista al Mattatoio di Roma e alla Galleria Building di Milano. In questa nuova versione dell’installazione, nella biblioteca del museo MA*GA sono stati disposti libri di vetro opalescente, dipinti a mano, alcuni dei quali anche illuminati. Collocati su una mensola in ferro, sono lì a ricordarci il valore della lettura. Come ricorda lo stesso titolo dell’opera di Chiara Dynys, i libri sono illuminanti, sono cibo per la mente.

Ideata appositamente per il MA*GA l’opera Merry Liseberg Parade (2021). L’artista ha fotografato dei dettagli del parco divertimenti Liseberg, aperto nel 1923 a Göteborg, e li ha inseriti in cornici di plexiglas colorato con luci led. L’effetto ancora una volta è straniante: i colori brillanti delle cornici creano un contrasto con i soggetti fotografati, che sono quasi sospesi nel tempo. I particolari delle giostre fotografate trasmettono a chi guarda un profondo senso di malinconia.

La mostra di Chiara Dynys si distanzia dalla collezione permanente riallestita al MA*GA e dall’esposizione di Michele Lombardelli. Sembra uno spazio a sé, in cui il visitatore si immerge totalmente, catturato da luci, colori sgargianti, continue sollecitazioni visive e percettive. In un certo senso sembra di entrare in un film e viverne dall’interno la storia.

L’esposizione, allestita al MA*GA di Via De Magri 1, proseguirà sino all’8 maggio e sarà visitabile dal martedì al venerdì nei seguenti orari: 10 -18 e nel weekend dalle 11 alle 19.
Eleonora Manzo