Pepi Merisio con Roberto FormigoniPepi Merisio con Roberto Formigoni

Per qualcuno un viaggio tra i ricordi, per altri uno sguardo ad un mondo veramente lontano dal proprio, per altri ancora immagini di un sentito dire tra nostalgie e sollievi. La terra lombarda, da Milano alle campagne, da Cremona a Pavia, la pianura e i monti, è ritratta sulla carta fotografica da Pepi Merisio, Maestro della Fotografia italiana. Ospite d'onore in una sede prestigiosa e mai così legata all'argomento presentato in mostra: il Pirellone, il simbolo della regione scelta da Merisio, delle genti da lui colte nei momenti di vita quotidiana, di una quotidianità ormai perduta.

"Ah già che giravano i burattini" – Parole dette ad un filo di voce, tra realtà e pensiero, con quel bisogno di riappropriarsi del proprio passato, di quel tempo nel quale la semplicità era la ricchezza più preziosa. "Guarda che colori, mai sfacciati", commenta qualcuno di fronte all'immagine delle locandine dei film in un paese come gli altri. Milano tra gli anni Cinquanta e Sessanta: la Stazione Garibaldi in costruzione, via Torino semi deserta e gli spalatori al lavoro sul tetto del Duomo dopo una delle quelle nevicate che non si ripetono più. Ma qui siamo già in città, facciamo un passio indietro, la mostra si apre con le tradizioni vere della gente comune, dei mestieri e dei luoghi cancellati neanche troppo lentamente dall'avvento dell'industrializzazione e del vivere moderno.

Sul Naviglio Grande, Milano, 1960Sul Naviglio Grande
Milano, 1960

Il padrone del maglio – Volti di piccoli con le gote arrossate dal freddo, bambini in abito 'della festa' per la processione di Sant'Antonio o per il giorno della Cresima. Il rispetto per la professione del culto e l'obbedienza alle ritualità, l'attesa di un giorno con il massimo dell'entusiasmo possibile di chi sa godere la bellezza dello stare insieme al fresco del pergolato il giorno del matrimonio, o il sorriso ingenuo del primo giorno di scuola fiero della propria cartella (poco importa se di legno o di cuoio), della propria cartella. I solchi sul viso che sembrano oggi colpe da non assolvere, erano testimoni del tempo trascorso del caldo e del freddo veri, sentiti, patiti. Nei campi come negli alpeggi, nelle miniere come nei laboratori artigianali, la fisicità del lavoro, la caratterizzazione di una professione marcava i tratti dell'uomo.

L'arte del vivere – Nella penombra della stanza si scorge la sagoma, non perfettamente definita, abbozzata: è la Pietà più nota del Merisi, è il suo capolavoro conservato al Castello Sforzesco. A fianco una timida signora avanti di età la scruta dal retro come a non voler recare disturbo. La natura e volti di gente comune, quella che fa la storia, sono stati finora i protagonisti, prima di

Maternità, Val di Mello, 1962Maternità, Val di Mello, 1962

incontrare un volto noto. Lo studio è quello milanese, l'opera è il bozzetto preparatorio in legno per il Papa, l'uomo al lavoro è Floriano Bodini. Una lunga amicizia ha legato i due per molti anni, fin dal '64, anno prima della foto, quando Pepi firma le fotografie della prima monografia dedicata all'artista uscita per la collana 'I Quaderni di Imago', immagini a regola d'arte accompagnate dai testi di Duilio Morosini e Luciano Bianciardi. Una scheggia della Milano anni Cinquanta e dei suoi personaggi pubblici, come protagonisti di una Vita agra.

Acquistare velocitàEmigranti come gli uomini e le donne di Pellizza da Volpedo, il simbolo della civiltà umana, di un mondo che sta cambiando, di un evoluzione che va troppo in fretta rispetto ai piccoli passi dei singoli. Grandi fari illuminano nella notte la Centrale di Milano, è il treno che sta giungendo, ma che non può ancora permettere uno scambio rapido con le altre località come accade oggi, la stazione di Garibaldi, la giovane, è in costruzione. Siamo nel 1955. Una città si eleva, esattamente come accadeva cinquant'anni prima nelle periferie di Boccioni, nella foga del cavallo futurista. Un vortice temporale che fa ritorno, una storia che si ripete, ma nella velocità si è perso e disperso molto, impossibile da ritrovare.

PEPI MERISIO
'Ieri in Lombardia'

Grattacielo Pirelli – Spazio Eventi
via Filzi, 22 – Milano
7 ottobre – 13 novembre 2010
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00; sabato e domenica, dalle 10.00 alle 19.00. Lunedì chiuso.
Ingresso libero.