Uno scorcio del chiostro di BreraUno scorcio del chiostro di Brera

L'accordo – La Grande Brera prende forma. Dopo anni di progetti e ripensamenti, è attesa a giorni la firma finale, quella del sindaco Moratti, su un progetto che mette d'accordo Ministero dei Beni Culturali, Ministero della Difesa, il Ministero della Università e della Ricerca e appunto la municipalità di Milano. Parte dell'affollatissima Accademia si trasferisce nella ex Caserma di via Mascheroni, la Pinacoteca aumenta i suoi spazi, l'Orto Botanico annesso verrà anch'esso fatto oggetto di interventi di recupero conservativo. Una buona notizia per il museo che Napoleone volle come secondo solo al Louvre, per importanza, qualità e quantità di capolavori che vi fece trasportare per celebrare la capitale del nuovo Regno d'Italia. Ma che oggi, e da tempo ormai, ha perso molto del suo originario appeal.

L'apertura entro l'Expo
– L'annuncio, già fatto agli inizi del mese dal Presidente degli Amici di Brera, Aldo Bassetti, ha avuto la conferma nei giorni scorsi. Il Ministro Sandro Bondi, a Milano per inaugurare i nuovi uffici ministeriali a Palazzo Litta, sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali, ha sancito la conclusione del lungo travaglio che da anni tiene bloccate le mire 'espansive' di uno dei più importanti musei nazionali, benché non certo tra i primi per afflusso di pubblico, frenato piuttosto che aiutato dalla presenza ingombrante dell'Accademia di Belle Arti. Sarà proprio l'affollata Accademia, almeno per quel che riguarda i nuovi insegnamenti, a trasferirsi entro il 2009 nella vecchia

Sandro BondiSandro Bondi

caserma in zona Conciliazione, da tempo inserita nei progetti di decentramento, in alternativa al progetto Bovisa. Entro il 2010, invece, secondo Bondi dovranno iniziare, appalti assegnati, i lavori di ampliamento degli spazi espositivi della Pinacoteca che vedrà raddoppiata la sua superficie e un atteso restyling. Chiusura lavori prevista entro il 2015; in tempo, sottolinea il Ministro, per l'Expo.

Altro obiettivo: la Biblioteca Europea – Al tutto, si diceva, manca solo un firma, quella del sindaco Moratti che già nel 2004, allora da ministro, si era occupata della vicenda, firmando con l'omologo Urbani il progetto di allargamento in zona Bovisa con costi complessivi ritenuti  troppo sproporzionati dal governo succeduto di centro-sinistra. Trovata la quadratura del cerchio, oggi la stessa Moratti, assente per qualche giorno da Milano, garantisce il suo sostegno ad un progetto che consente di risparmiare un bel po' di milioni di euro. Intanto, nell'ambito dell'attuale accordo, si parla, come cifre iniziali, di circa 3 miliardi di vecchie lire. In occasione della conferenza stampa e sempre in previsione di Expo 2015, il il responsabile del Ministero dei Beni Culturali ha avuto modo di toccare un'altro argomento da tempo sul tavolo dei progetti: la Biblioteca Europea prevista a Porta Vittoria. "Un'opera importantissima – ha sottolineato – che può diventare un fiore all'occhiello per il nostro paese". Il governo è impegnato a trovare possibili soluzioni per finanziarla. Parola di Bondi.