Il m.a.x. Museo di ChiassoIl m.a.x. Museo di Chiasso

Chiasso torna a riflettere sulla grafica d'autore – È Nicoletta Ossanna Cavadini a detenere le redini di uno dei musei più interessanti del Canton Ticino: il m.a.x. Museo di Chiasso. Fino al 25 luglio l'esposizione intitolata "Racconto grafico" indaga – attraverso le immagini, le forme e i colori delle copertine e delle tavole interne dei libri – gli aspetti del pensiero innovativo della seconda metà del Novecento, ripercorrendo la produzione dei principali progetti editoriali di tre grafici: Bruno Munari, Bruno Monguzzi ed Alberto Bianda.

"Le impressioni visive, lo stupore e la sorpresa che accompagnano la lettura sono essenzialmente dovute alla forza espressiva della grafica. In un libro, infatti, la capacità di attirare e di incuriosire ciascuno di noi è spesso trasmessa dalla copertina e dalle immagini ivi contenute". I responsabili della mostra e la direttrice Nicoletta Cavadini ribadiscono l'indirizzo del museo di Chiasso intitolato a Max Huber.

I libri in tenera età – Munari da par suo, convinto che

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l'amore per il libro si sviluppa fin dall'infanzia, affronta il tema della copertina del libro pervaso dalla teoria della percezione, dalla Gestalt e dalla fenomenologia del linguaggio, con il "passo lieve dell'artista-filosofo". Mediante l'intuizione, il maestro lombardo sviluppa inizialmente i Libri illeggibili. Esposti per la prima volta alla libreria Salto di Milano nel 1950, hanno il fascino delle opere che rinunciano alla comunicazione testuale preferendo la sola funzione estetica. Particolarmente significative saranno poi le collane studiate da Munari negli anni '70 e '80 per Einaudi, Bompiani e Laterza che rinnoveranno l'espressività della grafica inserendo un repertorio di invenzioni, regole e controregole. Munari, che è considerato uno dei principali protagonisti dell'arte programmata e cinetica, sfugge come tutti i grandi ad ogni definizione, ad ogni catalogazione per la molteplicità delle sue attività e per la sua grande ed intensa creatività.

Bruno Monguzzi, autore di un trattato sul progetto tipografico, sviluppa un particolare linguaggio semantico di grande chiarezza espressiva che origina un vero e proprio codice grafico. Il rigore e la semplicità sono i principi guida che distinguono la sua opera e che gli hanno valso nel 1971 il premio Bodoni. Seguono – in

Bruno MonguzziBruno Monguzzi

questo settore caratterizzato da un approccio essenzialmente informativo – le cinque collane per le Edizioni Alice pubblicate a partire dal 1987 e la rivista per le Medical Humanities progettata nel 2007. Il Portfolio Della Pazzia del 1978 testimonia invece, con i suoi splendidi fogli tipografici, il recupero e le possibili citazioni dei diversi stili e caratteri a stampa.

L'arte in foglio – Alberto Bianda cura – negli ultimi vent'anni – il progetto grafico della collana riguardante i cataloghi della Galleria Gottardo nei tre temi base che affrontano: la fotografia, l'etnografia e l'arte non ufficiale. Il progetto si distingue per l'alta qualità editoriale basata su un'uniformità della collana, creata però senza stereotipi, dove l'autonomia espressiva lascia spazio ai diversi tipi di carte e rilegature come anche al disegno tipografico. Il "Racconto Grafico" come affermava Bruno Munari, necessita della conoscenza degli strumenti, delle materie e delle tecniche, ma per riuscire ad ottenere lo scopo di comunicare occorre soprattutto saper applicare, con assiduità, una "vera sperimentazione".

Racconto Grafico
Bruno Munari, Bruno Monguzzi ed Alberto Bianda
Fino al 25 luglio 2010
m.a.x.museo | via Dante Alighieri 6, Chiasso
Orari: mercoledì-domenica 10.00 – 12.00 /15.00 – 18.00