La chiesa del Buon GesùLa chiesa del Buon Gesù

I primi passi – La giovane restauratrice e decoratrice Paola Marcora ha terminato a fine anno il recupero delle volte dipinte della chiesa del Buon Gesù, frazione di Olgiate Olona. La parrocchiale dedicata a San Giuseppe sorta a metà del secolo scorso ha sostituito il piccolo oratorio settecentesco costruito in centro paese demolito perchè troppo piccolo per soddisfare le esigenze della comunità ormai allargata e per le cattive condizioni in cui versava l'edificio. Demolita l'antica chiesetta e dopo un primo progetto presentato nel 1936, in parte modificato, nel 1950 è stata inaugurata la nuova chiesa: un'ampia e moderna architettura che si affaccia su una larga piazza. Il progetto fu realizzato dall'architetto Luigi Crespi di Busto Arsizio e il 23 giugno 1950 il cardinale Alfredo Ildefonso Shuster consacrò la nuova chiesa in stile romanico moderno. Alla consacrazione la nuova parrocchiale appariva ancora spoglia di decorazioni interne e priva di campanile: l'imponente struttura di 44,50 m d'altezza interamente coperta di mattoni rossi che formano piccoli archi a tutto sesto è stato terminato solo pochi mesi dopo l'apertura dell'edificio religioso.

Paola MarcoraPaola Marcora

Le decorazioni degli anni Cinquanta – Una chiesa a tre navate con pianta a croce latina, San Giuseppe è tradizionale nella forma, ma appare molto moderna, lontana dalla struttura architettonica del vecchio oratorio. Le decorazioni interne, realizzate nel 1955 dal pittore legnanesee Mosè Turri hanno dato una nuova luce all'edificio; realizzate ad affresco le pitture murali hanno interessato le navate laterali decorate a motivi floreali e l'abside dove l'artista ha scelto di rappresentare le Beatitudini: otto angeli e Gesù sull'alto del monte circondato dagli apostoli, il tutto inserito in uno sfondo color azzuro cielo. L'intervento di restauro condotto da Paola Marcora ha interessato i transetti della chiesa formati da sei piccole volte decorate con motivi floreali.

Il restauro – Le pitture si presentavano molto degradate, con cadute di colore e crepe su tutta la superficie pittorica determinate soprattutto dalle infiltrazioni d'acqua, di cui soffre l'intero edificio a causa dell'erroneo rifacimento del tetto. "La fase di pulitura che è stata la più lunga non ha comportato molti problemi perchè finora gli affreschi non erano mai stati ritoccati" ci spiega la restauratrice "abbiamo dovuto ripulire lo sporco di cinquant'anni eliminare i chiodi che erano stati inseriti nella muratura per appendere lampadari e nelle parti più umide abbiamo ricostruito l'intonaco". Continua la Marcora: "Le zone maggiormente interessate dalle infiltrazioni d'acqua erano ammuffite ed è stato necessario un intervento di stabilizzazione per eliminare i sali presenti nella pittura".
Recuperata la struttura è stato quindi concluso l'intervento estetico, l'intonaco ricostruito con le terre è stato poi steso con velature che hanno ridato lo splendore originale all'intera decorazione.

La pala del BellottiLa pala del Bellotti

La pala del Bellotti, reminescenza settecentesca – Il restauro iniziato a giugno è terminato a dicembre del 2008, il lavoro è stato richiesto e finanziato dallla Parrocchia e dal Comune di Olgiate. Un prezioso lavoro che dovrebbe essere esteso ad altre zone della chiesa; le decorazioni interne appaiono evidentemente deteriorate anche nella zona della controfacciata e in alcuni angoli delle navate. La chiesa di San Giuseppe oltre ad essere interamente affrescata conserva al suo interno una bella pittura realizzata da Biagio Bellotti. Il canonico di Busto Arsizio, nato nel 1714 è stato responsabile della decorazione dell'antico oratorio settecentesco, di cui oggi rimane, collocata nella chiesa del Buon Gesù una pala raffigurante il santo patrono. L'artista bustese fu anche architetto, musicista, scrittore e poeta: nella Chiesetta della Madonna in Prato a Busto Arsizio affrescò la volta, e i suoi dipinti decorano le chiese di S. Gregorio e di S. Anna, nonché il mortorio di S. Michele. Lavorò anche a Milano, dove si possono ammirare i suoi affreschi sui soffitti dei palazzi Sormani e Perego, nella Certosa di Garegnano e nella cappella dell'Assunta.