Ospedale NifontanoOspedale Nifontano

Dopo 11 anni – Era il 1997 quando, nella sede di Villa Mirabello per la prima volta questi documenti storici hanno raccontato ai varesini la storia dell'ospedale cittadino. Il ritorno nel 2007, per qualche tempo all'ingresso dell'Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese in occasione dell'inaugurazione del nuovo monoblocco dell'istituto ospedaliero. E ancora oggi la storia torna a mostrarsi al pubblico, ma questa volta è per sempre. La lodevole iniziative espositiva, 'La città e il suo Ospedale. Ottocento anni di storia dell'Ospedale di Varese', presentata dal direttore generale del Circolo Walter Bergamaschi, è stata realizzata in collaborazione con il Centro Culturale Massimiliano Kolbe di Varese, per la volontà della Presidente Maria Bardelli e grazie al contributo della Markas Service Srl.

Per volontà della gente – L'ospedale di Circolo, realtà fondamentale della nostra città, ha origini lontane, con una lunga storia da raccontare. Un legame tra la città, che ancora non si era fatta le ossa e il primo nucleo di quello che sarà divenuto l'ospedale cittadino, ha origine ottocento anni fa. Inizia con una sottrazione Alfredo Lucioni, docente di Storia Medievale all'Università Cattolica di Milano e autore in passato del volume sulla storia dell'Ospedale; "era il 15 maggio 1173 quando per volontà di un gruppetto di laici, prende il via questa realtà. 2008 meno 1173 uguale 835 anni di storia". La località della Catellanza di Bosto vede così nascere l'ospedale del Nifontano, presso uno stabile visibile ancora oggi, a lato di Viale Europa. Da quel momento la crescita, l'ottimizzazione del servizio, l'efficacia della struttura, è resa possibile dallo stretto legame che si è instaurato tra tale realtà e la popolazione. Se non sono più i privati di un tempo a finanziare o in qualche modo ad appoggiare l'azienda ospedaliera, sono oggi le fondazioni e le diverse associazioni.

Ricchezza d'arte – In mostra alcune immagini che riportano i volti degli uomini che hanno fatto la storia dell'Ospedale, tra questi Lucio Zeni, Angelo Pasquale Ventura, Carlo Giuseppe Verrati, Giuseppe Baratelli e il professore Scipione Riva Rocci. "Figure ritratte alcune a mezzo busto, a figura intera o solo il volto, la scelta della modalità di ritrarre, dipendeva dalla donazione fatta alla realtà ospedaliera, più o meno cospicua", spiega Alfredo Lucioni. Tutte opere d'arte della Quadreria dell'Ospedale di Circolo. Oggi i beni di tale collezione, che vantava 178 pezzi, prima del furto di una quindicina di opere, sono sparsi per i vari uffici varesini. "Era stato eseguito una sorta di censimento nel 1997, in occasione dell'esposizione a Villa Mirabello, ma ad oggi è un lavoro ancora da terminare" – prosegue Lucioni – la collezione vede la presenza di opere che coprono un arco di tempo notevole, dal XVI secolo alla metà del 1900, con ritratti dei benefattori e paesaggi".

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