Fons Juventutis - Casa Conti di BorgosesiaFons Juventutis – Casa Conti
di Borgosesia

Ri-considerazione – Liquidato troppo presto e troppo spesso come semplice allievo e prosecutore di Giacomo Grosso, Carlo Gaudina merita invece ben diversa considerazione ed apprezzamento.
Nato a Torino nel 1878, frequentò l'Accademia nel capoluogo piemontese, vincendo vari premi e ricevendo non pochi riconoscimenti. Fu alunno di Gaidano, Gilardi, Tavernier e Grosso di cui fu allievo prediletto. Nel 1906, insieme a Filippo Omegna, collaborò con Grosso nell'esecuzione di due grandiosi panorami celebrativi per il bicentenario della battaglia di Torino e lo stesso anno, con Nicola Arduino, accompagnò Grosso a Buenos Aires (seconda patria anche di molti autori del varesotto) per aiutarlo nell'esecuzione di numerosi ritratti.

Il legame con lo scultore – L'amicizia tra Gaudina e lo scultore Carlo Conti è databile agli anni in cui entrambi frequentavano l'Accademia. Il legame di stima e di amicizia tra le due famiglie continuò fino alla morte di Gaudina: ne sono testimonianza i numerosi ritratti della famiglia Conti ma anche le numerose commesse che l'artista ottenne a Borgosesia grazie all'amico scultore. Più ancora, l'artista Carlo Conti fu, per l'amico, un collezionista appassionato che seppe raccogliere ritratti, nudi ed un grande torneo cavalleresco, tra i più significativi esempi di pittura storica del nostro.

Senza troppi cambiamenti – Carlo Gaudina restò volentieri radicato al suo ambiente, alla sua regione, alla sua città. E quì lavorò. Proprio a Torino con Grosso, Ceraioli, Omegna, Pizio e Bernardi dipinse la volta del Teatro Regio; da solo, invece, affrescò la volta del Teatro Carignano, il Castello dei Marchesi Solaroli a Briona, il Castello di Montestrutto a Settimo Vittone, la Villa del Commendatore Robbiati a Torino, la casa del Comune di Strambino, altre chiese in quel di Cuneo. Lasciò incompiuta una chiesa a Varallo, affrescò nel 1913 le pareti esterne di casa Conti a Borgosesia, dipinse a fresco la scuola di Bettole nel 1914-15 e la chiesa di Santa Maria della Neve nel quartiere Sassola di

Gli affreschi del Castello di BrionaGli affreschi del Castello di Briona

Borgosesia nel 1933-34. Tre anni dopo, realizzò una Pietà per la tomba di Emilio Magliati al Cimitero Monumentale di Oropa.

Una scuola… dipinta – Occorre spendere qualche parola in più sul ciclo decorativo della scuola di Bettole, da riferirsi, così come gli affreschi di Casa Conti, alla metà del secondo decennio del Novecento. Non pochi sono i riferimenti alle figurette del pittore Larsoon o a certi dipinti melanconici di Giovanni Sottocornola con in più uno spiccato gusto liberty.
Per la Casa Conti a Borgosesia, invece, il tema prediletto è quello della Leggenda dell'Asino Rosso e in questo caso, Gaudina si ispirò con certezza alle illustrazioni di H. Morin contenute nel libro di favole "L'ane rouge" di Jules Claretie pubblicato nel 1912.

Il catalogo a lui dedicato, firmato da Silbernagl, ci spinge a considerare che negli ultimi decenni dell'Ottocento e all'inizio del secolo dopo, l'illustrazione rappresentava una vera e propria frontiera d'avanguardia a cui si dedicarono alcuni tra i più grandi artisti del tempo. Gli affreschi di Briona rappresentano forse il vertice della produzione ad affresco di Gaudina. Per il Marchese Paolo Solaroli, suo amico, Gaudina recuperò e dipinse tutti gli stemmi presenti nel castello di Briona, un albero genealogico e, in occasione di alcuni lavori di ristrutturazione, realizzò un ciclo narrativo dedicato alle imprese del Cavalier Baiardo. Quì predominano ritratti di cavalieri senza macchia pronti alla pugna, lotte tra bianchi destrieri lanciati verso il nemico e molti riferimenti alla pittura cavalleresca e mitica di Paolo Uccello. Un vero revival, in pieno stile neo-medievale.

Fonti tratte da: "Carlo Gaudina. Riscoperta di un artista", Testi a cura di Roberta Binda e Raffaella Silbernagl – Catalogo Edizione limitata, Artestampa di Galliate Lombardo