Da Castello a Castello. Come è ben noto a tutti, il Castello di Belforte versa in questo momento in totale stato di abbandono. Scopo del convegno, organizzato al Castello di Masnago da Amici della Terra di Varese, Centro Culturale di Velate, FAI delegazione di Varese, Istituto Italiano dei Castelli Sezione Lombardia delegazione di Varese, Italia Nostra sezione di Varese, Società Storica Varesina, Verdi Ambiente e Società, è stato anzitutto quello di riportarlo al centro dell'attenzione per cercarne di farene magari un punto di forza nell'ambito della città. Già dal titolo, in convegno ha proposto anzitutto la messa in sicurezza delle strutture per renderlo fruibile, in modo da fare di Belforte un parco archeologico, su modello per esempio di Castelseprio o della torre di Velate.

Novità storiche. "Il Convegno di oggi ha un duplice scopo – spiega Daniele Cassinelli – da un lato vuole collocare dei paletti intorno alla storia del castello: ci sono state in passato delle pubblicazioni, ma mai si è riusciti a mettere dei paletti storici precisi. Anche la parte Seicentesca del castello a tutt'oggi naviga tra il XVI e il XVII secolo, si dibatte dell'autore dell'architettura. Il mio intervento cercherà di far luce su questi punti:

la parte Seicentesca del castello è stata costruita tra il 1634 e il 1650 circa; l'architetto direi che non può essere il Bernascone che scompare prima, il nome che si può fare indubbiamente è quello quindi del Richino, un nome che era già stato fatto non da me ma da altri studiosi che a metà del Novecento hanno affrontato il tema dei palazzi profani in lombardia.

L'altra acquisizione importante è che sarebbe, in questo caso, il primo palazzo nobiliare che viene collocato sui colli intorno a Varese. Noi sappiamo poi quanto sono stati importanti palazzi, ville e castelli per la storia della città nei secoli successivi. Un progetto purtroppo incompiuto a causa della morte dell'ideatore del progetto ".