Giovanni PalatucciGiovanni Palatucci

Chi era Palatucci – La biografia di Giovanni Palatucci viene descritta in una mostra pensata in particolare per i giovani, per dare loro un esempio di scelta di vita quotidiana e morale basata su criteri etici, sulla responsabilità sociale. Poliziotto, credente, eroe, giusto, così viene definito l'uomo, originario di Montella, paese in provincia di Avellino dove nasce nel 1909. Dal 17 al 19 novembre nell'atrio di Villa Recalcati si ha occasione dunque per conoscere questa figura storica proprio nel centenario della sua nascita. L'esposizione curata dall''Associazione Giovanni Palatucci' si conclude con una tavola rotonda giovedì 19 novembre alle ore 10.30. A questa partecipano Angelo Picariello, giornalista, Don Franco Stano, Postulatore per la causa di Beatificazione e lo storico Enzo Laforgia.

L'uomo tra gli uomini – Una vita guidata da un criterio etico, quello cristiano, che ha permesso a Giovanni Palatucci di corrispondere al desiderio di bene per l'uomo in quanto tale nonostante ci fossero condizioni avverse. Nel 1936 dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza decide di trasferirsi a Genova per formulare la promessa di 'volontario Vice Commissario di Pubblica Sicurezza'. La sua strada ha inizio a Fiume dove viene trasferito come Responsabile dell'Ufficio Stranieri; qui l'uomo si avvicina alla comunità ebraica di cui comprende fin da subito la difficile situazione. La città in cui si trova in quel periodo rappresenta l'univa via di salvezza per tutti coloro che stanno fuggendo dai Balcani. Il 14 luglio 1938 viene pubblicato Il Manifesto della razza: finisce la relativa tolleranza mostrata verso gli ebrei. Palatucci inizia a creare una rete di contatti e collaboratori in grado di aiutare gli ebrei in maggior pericolo, a fuggire o nella peggiore delle ipotesi a smistarli nei migliori campi profughi italiani. Molte persone raggiungono grazie a lui il campo di Campagna, in provincia di Salerno, uno dei migliori esistenti.

Ingresso del campo di DachauIngresso del campo di Dachau

Dopo Campagna – 'I miei superiori sanno che, grazie a Dio, sono diverso da loro. Siccome lo so anch'io, i rapporti sono formali, ma non cordiali', scrive Palatucci in una lettera indirizzata alla famiglia nel 1941. Due anni più tardi quando Fiume si trova nella posizione di alleato-accupato rifiuta il rifugio nella Confederazione Elvetica; il 13 settembre 1944 viene arrestato e accusato di tradimento. Viene inviato nel carcere di Coronero di Trieste e nell'ottobre 1944 nel campo di sterminio di Dachau. A pochi giorni dalla Liberazione, a 36 anni trova la morte a causa delle sevizie e delle privazioni, oppure, come viene affermato dagli ebrei sopravvissuti a Dachau, da una raffica di mitra.

Liberi come Palatucci – Giovanni Palatucci è stato definito 'martire cristiano'. Gerusalemme in ricordo degli oltre 400 ebrei originari di Fiume residenti in Israele, gli ha dedicato una strada e un parco nella città di Ramat Gan, presso Tel Aviv. Nel 1990 viene insignito della medaglia di 'Giusto tra le Nazioni', la più alta onorificenza del mondo ebraico. Cinque anni più tardi l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli conferisce la Medaglia d'Oro al Merito Civile e alla Memoria. Il 21 marzo 2000, il Vicariato di Roma ha dichiarato l'apertura del processo di beatificazione del 'Servo di Dio Giovanni Palatucci'.

'Centenario della nascita di Giovanni Palatucci'
Inaugurazione martedì 17 novembre ore 10.30
dal 17 al 19 novembre 2009
Villa Recalcati
Piazza Libertà, 1
Varese
19 novembre ore 10.30 tavola rotonda
Associazione 'Giovanni Palatucci' onlus
Via Panisperna 200 Roma
tel 06-46535456
fax 06-46527029
www.associazionegiovannipalatucci.it
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