Il bicchiere colmo d'acqua, posto su un piedestallo quasi al centro del primo spazio espositivo della Galleria Suzy Shammah, allontanando da sé l'ambiguità del mezzo pieno e del mezzo vuoto, pare indicare il punto cardinale al quale rifarsi per orientarsi nella lettura della personale fotografica di Carlo Benvenuto (Stresa 1966) la cui fonte di ispirazione è "l'Atelier Rouge" di Matisse.

Scelto il punto d'osservazione, si può procedere verso le sei medaglie su parete, traccia di un passato, forse famigliare, o verso le tre fotografie virate in rosso con sfondo floreale (c-print su alluminio) distinte in successione dalle differenti forme di tre coppe: in un percorso che porta dall'oggettività al significante.

Nell'altro spazio espositivo della Galleria, di fronte alle due opere di grande formato, una dominata da un rosso infuocato appena intaccato dal nero delle gambe del tavolo, l'altra distinta da due campi di azzurro, dal bianco della tovaglia, si potrebbe, per metterla giù dura, parlare di rigorosa fotografia minimale.
Certo lo è, ma questa è soprattutto fotografia passionale.

A completare la mostra concorrono altre opere di piccolo formato, quasi a provocare nel visitatore un disorientamento spaziale per il continuo mutare del punto d'osservazione dettato dalle differenti misure dei lavori.
Ecco perchè ci si deve avvicinare ai due portafiori per unico stelo, accompagnati a debita distanza da altrettanti calici. Forse, anche in questo contesto, i punti cardinali da cui partire, o terminare la visita, potrebbero essere le piccole macchie di colore ironicamente suddivise, in due distinte cornici.

Carlo Benvenuto – "Border Lord"
Milano galleria Suzy Shammah, via S. Fermo/Via Moscova 25
Fino all'11 maggio
Orario: martedì-sabato dalle 14.00 alle 19.00