Il polittico VivariniIl polittico Vivarini

Il viaggio nelle ricchezze della villa – Un approfondito viaggio nelle opere raffiguranti il tema dell'Annunciazione in dote alla propria collezione d'arte; questo il tema dell'ouverture che Villa Cagnola ha previsto per riavviare l'annuale programma di visite guidate inteso a valorizzare una delle più suggestive e nobili raccolte d'arte della provincia di Varese. Un approfondimento previsto per domenica 30 marzo, alla presenza di studiosi che relazioneranno di un corpus coerente di opere, scelte tra le tante e variegate raccolte nel tempo dai diversi esponenti della famiglia; che illustreranno il ruolo di polo culturale della villa stessa nonché la genesi, la formazione, le scelte spesso antitetiche messe in atto di Guido e Carlo Cagnola, cui principalmente si deve la ricchezza di un fondo, tra quadri, sculture e ceramiche, non di immediata accessibilità al pubblico.

Nascita di una iconografia
– Sarà Alberto Rovi, docente di storia dell'arte medievale e moderna presso la facoltà di Scienze dei Beni e delle Attività Culturali dell'Università dell'Insubria di Como a relazionare sul tema specifico delle Annunciazioni della collezione Cagnola. Partendo proprio da un dato incontestabile. L'iconografia dell'annuncio dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine è, tra le possibili scelte, quella che nella raccolta si dispiega con maggior ampiezza e dovizia di esempi. "Ugualmente di altissima qualità formale", sottolinea Rovi, "per quanto ascrivibili a diversi matrici linguistiche e stilistiche". Differenze che non inficiano l'idea di trarre a partire da questi testi un excursus sull'origine e sulla diffusione di uno dei maggiori temi frequentati nella storia dell'arte occidentale.

L'angelo di Ercole de RobertiL'angelo di Ercole de Roberti

Dal Bellotto ai Cagnola – Toccherà invece a Maddalena Vaccaro, dottoranda in storia dell'arte medioevale presso l'Università Statale di Milano, a rievocare la nascita della collezione a partire dal primo momento di affermazione mondana della Villa, prima Perabò, poi Melzi d'Eril, e Cagnola infine; dal capolavoro di Bernando Bellotto che la raffigura sul trionfante palcoscenico della corona alpina; per poi proseguire attraverso i passaggi di proprietà, fino al momento fondativo della collezione grazie a Carlo Cagnola e al figlio Guido, diversi per temperamento, relazioni, amicizie e gusti, entrambi raffinati collezionisti, l'uno più sul versante dell'artigianato artistico – pur non disdegnando le arti maggiori – l'altro incline piuttosto  alla pittura fattura pre e rinascimentale, più affine alla sua sensibilità di appassionato di filosofia e religioni orientali.

La stagione delle visite
– Riassumerà invece il ruolo centrale di Villa Cagnola come sede abituale di incontri per la promozione del dialogo delle culture, Monsignor Luigi Mistò, direttore dell'I.S.S.R. che ha sede nella stessa villa. Ed è proprio la centralità di una collezione che offre uno spaccato privilegiato della cultura umanistica, artistica e religiosa italiana ed europea, a dare ulteriore senso a questa vocazione ecumenica. L'occasione del convegno, si diceva, prelude all'inaugurazione della stagione delle visite guidate alla collezione. La prima, domenica 30 marzo, alle ore 16. Le successive, allo stesso orario, ogni ultima domenica del mese, fino al 30 novembre.