Un'opera di BowesUn'opera di Bowes

A tu per tu con il gallerista – "Sono un artista americano nato a Boston. Ho visitato l'Italia per la prima volta nel 1983 ed ho passato la primavera e l'estate a Roma, a dipingere. Negli anni seguenti ho viaggiato a lungo, lavorando ed esponendo in molte città italiane. Ho avuto il piacere di incontrare Alessandro Bazan l'anno scorso a Palermo, in occasione di una collaborazione per un progetto didattico. Naturalmente conoscevo il suo lavoro" così si auto-presenta David Bowes che torna alla Duetart gallery dopo tre anni dall'ultima personale. "E' un artista che apprezzo e conosco da tempo" dice Antonio Cardillo, titolare della Galleria "ama molto l'Italia e proprio alle nostre piazze si dedica il suo ultimo lavoro. Sono luoghi che ricordano un po' De Chirico". La pittura horror vacui di Bowes, fatta di pennellate gestuali e corpose, è baroccheggiante, ricca e eccessiva. Quella di Bowes è una personale ricerca dell'Arcadia, di un luogo ameno dove poter scegliere, come in un free-market, tra un'ampia offerta di forme e linguaggi rappresentativi – un luogo dove tutto esiste e non ha mai smesso di esistere.

L'arte omaggia l'arte – "Bazan fa invece un omaggio all'arte di David" spiega Cardillo "i due si sono conosciuti lo scorso anno in un museo a Palermo e da allora hanno coltivato una profonda amicizia. Quelli di Bazan sono lavori dedicati all'America del west, sono una ventina, anche di piccolo formato ma molto belli". Da una parte la città italiana e la piazza come luogo di ritrovo, dall'altra la vastità dell'America a metà tra mito e realtà.

Un'opera di BazanUn'opera di Bazan

"Inizialmente pensavamo di lavorare su uno stesso soggetto sviluppandolo ognuno a suo modo, poi ci siamo scambiati la nazionalità, così per gioco. Lui avrebbe dovuto dipingere in italiano ed io avrei dovuto farlo in americano. Il lavorare con i diversi linguaggi della pittura e le diverse culture pittoriche, è una prerogativa che in qualche modo accomuna il mio lavoro e quello di David. Così ho deciso di lavorare su quello che per me è l'elemento più rappresentativo della cultura americana, il "vecchio west". In più ritengo che questa letteratura per buona parte, appartenga all'Italia quanto all'America, penso agli "Spaghetti western" e ai film capolavoro di Sergio Leone e al Tex di Galeppini. Ho pensato fosse un buon modo per affrontare l'americanità" spiega Bazan.

Dentro la pittura – Continua Bazan: "Il mio modo di dipingere è fortemente legato alla rappresentazione dell'umano e all'apprendimento della forma senza alcun pregiudizio o scelta. Penso che per un pittore sia un'opportunità poter affrontare il repertorio della pittura rappresentando tutto quello che lo riguarda più o meno direttamente. Faccio moltissimi disegni per imparare a dipingere in "corsivo", in modo cioè naturale e fluido. Non utilizzo alcun modello né fotografie nel tentativo di rappresentare quello che sono le mie visioni, così come si formano dentro o attraverso me. La pittura è per me uno strumento sempre straordinariamente efficace per rappresentare ciò che sta dentro e fuori da noi, proprio per le sue caratteristiche di esecuzione e di tempo di

Un'altra opera di BazanUn'altra opera di Bazan

apprendimento e di restituzione dei soggetti. I miei soggetti sono tantissimi e si pongono come veri e propri pretesti per l'esercizio del dipingere, sono le cose che ho visto o che ho vissuto o che ho visto vivere in quanto la mia partecipazione al mondo avviene, prevalentemente, attraverso l'osservazione".

Percorso invidiabile – Dice Bowes: "Lui viaggiando verso l'America, vivendo in grande, a suo agio nel mondo di oggi. Curiosamente, per questa esposizione ci siamo scambiati alcuni modi di lavorare, ciascuno pensando all'altro mentre ognuno proseguiva per la sua strada. Io pensando un po' di più alle cose di tutti i giorni e accantonando il bagaglio di cose dei tempi andati. Lui sbarcando dalla macchina del tempo nella terra dei sogni, da qualche parte nel selvaggio ovest".
Interessante anche il curriculum di Bowes "è un artista che ha lavorato molto e ottenuto successo di critica" afferma Cardillo "ha lavorato con Basquiat, Haring e per la galleria Lucio Amelio di Napoli, fa parte di quella che viene definita Nuova Figurazione".

Alessandro Bazan – David Bowes
doppia personale
dal 10 ottobre al 7 novembre 2009
DUETART GALLERY
Vicolo Santa Chiara 4 (21100) Varese
+39 0332231003
INAUGURAZIONE: 10 ottobre 2009 ore 18.30
info@duetart.com
www.duetart.com