E' frutto di scrupolosa progettazione e di oltre due anni di ricerca, la mostra realizzata da Cristina Sissa presso lo Studio d'Arte del Lauro a Milano.

A comporre "L'altro Novecento della scultura" vi sono opere provenienti da studi di artisti, da collezioni pubbliche e private, ed il risultato è di alta levatura.

Scorrono diciassette nomi che hanno fatto la storia della scultura, non solo nel nostro paese, ma anche oltralpe, da Kengiro Azuma a Alik Cavaliere, da Fausto Melotti a Lucio Fontana, solo per citarne alcuni.

Sapientemente allestita, la mostra ha una percorrenza di profonda intimità, poiché ad unire le opere presenti nei due spazi chiusi concorre l'esemplare unico "Grande cespuglio", bronzo del 1965 di Alik Cavaliere posto nel giardino della galleria.

"Fluidità contrapposte", bronzo patinato del 1958 di Giò Pomodoro, affida al fondo nero un'aurea di mistero orientale con segni in percorrenza dalle cadenze ancestrali.

Pare debbano staccarsi all'improvviso dalla superficie per fluttuare liberi nell'aria.
Mentre "Concetto spaziale" (1960-61) di Lucio Fontana, in ceramica bianca, sta là, pervaso da sottile ironia, non a caso in alto…

Osservando le opere in mostra si avverte come ogni lavoro incarni il tempo del concepimento, l'affanno costruttivo, l'oggettività del compiuto che va oltre la momentanea apparente staticità poiché, anche quando appare compiuta, ogni scultura racchiude in sé la stilla di una nuova germinazione.

Info.
L'altro Novecento della scultura – Collettiva
Milano – Studio d'Arte del Lauro, Via Mosè Bianchi 60
Fino al 5 giungo
Orari: da martedì a giovedì 10-14/17-19,39