Kengiro Azuma si è spento nel mese di ottobre dell'anno appena passato.
Incontrandolo, negli ultimi tempi, ad alcune inaugurazioni nelle gallerie milanesi si poteva notare come la malattia non avesse intaccato la sua naturale gentilezza nel porsi agli altri.
A rendere omaggio al Maestro giapponese concorre l'importante mostra "Infinito – MU" allestita presso la Galleria Lorenzelli a Milano.
Azuma era nato in Giappone nella cittadina di Yamagata nel 1926, alla fine della seconda guerra mondiale, privo, in patria, di quei punti di riferimento che avevano segnato la sua giovane vita sino a quel momento, nel 1956 arrivò a Milano e si iscrisse all'Accademia di Brera, divenendo prima allievo e poi assistente di Marino Marini.
Nel '61 la prima personale alla Galleria Minima a Milano da qui seguirà una infinita serie di mostre e riconoscimenti in gallerie e spazi pubblici in Italia e nel mondo.
Impeccabilmente allestita "Infinito – MU", vede opere su tela accostate a sculture in bronzo di differenti dimensioni, sino alla grande istallazione posta al centro de dello spazio più ampio della Galleria.
Il segno lieve, reticolare, tracciato sulle tele, pare pregiudicare in apparenza, la profondità monocromatica che è oltre, per in realtà concedere allo sguardo fughe nelle singole distanze tonali.
Ma prima di tale ammirazioni, è necessario comprendere l'armonia del gesto conclusivo, dove il suo reiterarsi diviene simbolo dell'incedere del tempo che, nelle sculture, diviene sottrazione, intaccate da corrosioni irregolari presenti in massima misura nelle "gocce", forme a lui riconducibile più di qualsiasii altra.
Ed è una serie di gocce a comporre la grande istallazione nella seconda sala dello spazio milanese.
Attraverso uno specchio centrale, l'estremità superiore della Galleria assume una profondità infinita, in un continuo rimando tra realtà e l'altro di sé spezzato dalla diagonalità di aste lignee; ideali trame direzionali, come se una matita di grandi dimensioni avesse materializzato i suoi tracciati rendendoli tangibili.
Divertiva Azuma, cogliere lo stupore di chi per la prima volta entrava nel suo studio e scorgeva il lungo tavolo posto accanto a ampie vetrate invaso disordinatamente da una infinità di attrezzi.
Spiegava allora che era proprio dal caos che nascono le idee, così come dalla causalità, quando alcune cassette di legno, raccattate al mercato, cadendo su un piano cosparso di cera crearono le trame che gli fecero nascere l'ispirazione di comporre dei basso rilievi.
Kengiro Azuma- "Infinito – MU"
Milano – Galleria Lorenzelli, Corso Buenos Aires 2
Fino al 4 febbraio
Orari: martedì-sabato 10-13/15-19