La personale dell’artista cremasco in mostra fino al 10 novembre.
 Nelle righe tirate da Lorenzo Mazza in “Intervalli d’ottava”, personale a cura di Chiara Gatti e Cristina Sissa in corso presso lo Studio d’Arte del Lauro, ottenute senza l’ausilio di strumenti di precisione, si compie l’emozione che diventa segno e nelle percorrenze, oggetto, luogo, confine; struttura emozionale come in “Elegia per R.S.”, opera monumentale e lieve quasi quell’oggetto si potesse idealmente sollevare con due dita.
Il bisogno di fissare ricordi e sogni di ritorno, è demandato al misurato strato di materia presente nelle opere, affinché le idee non fuggano dimenticate per sempre.
A volte gli artisti, consapevolmente o meno, ma a noi piace immaginare entrambe le condizioni, definiscono se stessi e il loro operato con il titolo di un’ opera.

Per Lorenzo Mazza suona perfetto “Cercatore”, dove il tavolo è metaforico territorio di elaborazioni e ricerche e i segni che percorrono il rettangolo verticale paiono indicatori di una percorrenza di cose fatte.
L’ intensa componente evocativa che pervade le opere dell’artista cremasco porta l’essenza del segno alla statura di simbolo.
La sognante ironia spazio – temporale messa in atto con “Bike” velocipede di fine ‘800, vede le ruote non poggiare a terra; è oltre, in altro spazio, libera da imposizioni gravitazionali, a dire come per creare è indispensabile volare in estensioni indefinite, perdersi in luoghi senza tempo e immaginare.
 
Lorenzo Mazza – “Intervalli d’ottava”, Milano, Spazio d’Arte del Lauro, Via Mosè Bianchi 60, fino al 10 novembre. Orari: martedì – giovedì 10-14/16-19,30
Mauro Bianchini