"Piccole storie per un monastero" – E' un lavoro realizzato da alcuni studenti della scuola media ed elementare dell'istituto comprensivo "G.A. Bossi" di Busto Arsizio, e coordinato dagli insegnanti di italiano e di storia: Antonella Rabolini ed Ernesto Speroni. Il libretto, presentato alla fine di maggio, nasce da un'iniziativa promossa dalla professoressa Rabolini che, in seguito alla riforma Moratti, ha deciso di organizzare un laboratorio di lettura e di scrittura inerente la storia del monastero di Torba. Così, alla visita all'edificio sono seguite le ricerche storiche e naturalistiche sull'epoca medievale, condotte dagli stessi ragazzi che hanno infine scritto un piccolo volume fatto di domande di comprensione, giochi ed illustrazioni, che ripercorrono le tappe fondamentali della storia del monastero di proprietà del FAI e si concentrano soprattutto sulla vita delle Suore benedettine che qui vissero.

Una storia alternativa – Il percorso didattico seguito dai giovani redattori rivela un modo di insegnare e conoscere la storia certamente alternativo, fatto non solo di "studiate dalla pagina 1 alla pagina quattro", ma di un serio avvicinamento e di una profonda comprensione di quella che fu la vita di persone realmente esistite nel passato. Dichiara infatti Speroni: "Quando i ragazzi si accorgono che la storia è fatta da e di uomini, e non si riduce alle pagine di un libro, è allora che si appassionano e la studiano con piacere. Il laboratorio, la lettura di documenti, la visione di oggetti del nostro recente passato, come un ferro da stiro a carbone, sono strumenti indispensabili per far amare la storia ai più giovani e a non far chiedere loro: "a cosa ci serve la storia?".

Soddisfazione generale – Speroni sottolinea, inoltre, che, una volta superata la soglia dell'indifferenza e del disinteressamento, gli studenti hanno comunque incontrato qualche difficoltà nell'uso del computer, dello scanner, e delle tecniche necessarie a realizzare il libro, ma alla fine il risultato è stato raggiunto con grande soddisfazione da parte di tutti: allievi, insegnanti e genitori. L'esperienza è stata certamente positiva e non è detto che non si ripeterà in futuro.

Dopo Torba, Cairate – D'altra parte "Le piccole storie per un monastero" sono state un modo per Speroni di riappropriarsi del suo interesse per la storia medievale, ed in particolare per Liutprando, re dei Longobardi, e Manigunda, la badessa che fondò il monastero di Cairate. Il professore di Busto si è lanciato nella scrittura di un romanzo intitolato "Manigunda", per indagare la figura di una monaca la cui storia è ancora velata di mistero, ma anche per analizzarne i rapporti intessuti con Liutprando, per chiarire i legami tra potere politico e religioso in epoca medievale, quelli tra Cairate e Castelseprio, tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente, e per evidenziare infine il profondo senso di fede e carità che contraddistinsero la badessa di Cairate. Il tutto attraverso un sistema di dialoghi che, pur romanzando la storia, ne conservano la veridicità attraverso il riferimento a fatti realmente accaduti.

Sponsor per Manigunda – Assessori alla cultura, sindaci, professori e una esperta di storia di Cairate hanno già avvallato il progetto, ritenendolo scorrevole, ed anche ricco di spunti storici interessanti. Purtroppo, però, la mancanza di sponsor e di un editore lo rendono al momento lettera morta. Nell'attesa che qualcuno possa finanziare il libro che, pur corposo, si preannuncia certamente interessante, Manigunda continua a rimanere ammantata dell'alone di mistero che da tempo immemore la circonda.