Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

Ad una prima occhiata ciò che colpisce nei lavori di Aura Zecchini (Peschiera del Garda, 1983) è il denso impasto cromatico ottenuto dalla studiata sovrapposizione di smalti, pizzi e inchiostri su carta intelata, ma sbirciando tra i rilievi materici creati dai colori e dalle fitte trame dei tessuti, sbucano ali, antenne e zampe disegnate con estrema perizia tecnica a punta di pennino. Farfalle, libellule, scarabei e mosche, con la loro silhouette elegante ed essenziale, si tuffano nelle setose corolle dei fiori creando dei delicati "incidenti botanici".

Se nelle minuziose nature silenti fiamminghe e olandesi l'incessante movimento degli inopportuni animaletti suggeriva un senso di avvizzimento e di imminente decadenza delle cose, nelle opere dell'artista veronese questo intenso brulicare si trasforma in un gioioso inno alla vita. Proprio come una vera entomologa, l'artista affonda le mani nella natura e rappresenta i suoi piccoli insetti all'interno del loro habitat naturale, mentre si scontrano e si (con)fondono con le esuberanti infiorescenze naturali.

Queste grandi "fiabe botaniche" dialogano con una nuova serie di fogli, dove ipnotiche macchie di inchiostro – viola, rosa, rosso, verde e blu – si addensano come delle nebulose sopra i corpi sottili degli insetti, e con un'installazione ambientale realizzata attraverso l'uso di acetati e piccole palline di vetro su cui la Zecchini è intervenuta disegnando un finissimo intreccio di linee e sagome. Partendo da una collezione di fiori e dall'analisi comportamentale di un preciso insetto, l'artista ne esplora graficamente le caratteristiche anatomiche associando parti peculiari di altri insetti per comporre un mondo ibrido vivificato dal fondo lattiginoso e dal segno sinuoso.

Come spiega la curatrice della mostra, Emma Gravagnuolo, l'artista "lavora sulla possibilità di recuperare le sensazioni che precedono la familiarità, attraverso opere dalla forte valenza iconica che s'impongono all'attenzione" e catturano lo sguardo dello spettatore "con la nascita di microcosmi leggere e caotici".

Aura Zecchini Malie d'elitre
a cura di Emma Gravagnuolo
Dal 12 ottobre al 12 novembre 2012
Galleria Doppia V, Via Moncucco 3, Lugano
Tel. + 41 (0)91 9660894
Orari: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Ingresso libero