Alcuni docenti del Gruppo IndignadosAlcuni docenti del Gruppo Indignados

Formazione umanistica, più di una ventina di esami di Storia, Filosofia, Critica e Storia della Letteratura e, ovviamente, Archeologia e Storia dell'Arte. Una professionalità e una competenza certificate da una Laurea. E, per molti di loro, da Master, Corsi di Perfezionamento e Specializzazione, Seminari di Aggiornamento. Ma tutto questo non basta. Pare davvero che l'Italia non abbia bisogno di Storici dell'Arte.

E pare soprattutto che l'Italia non abbia bisogno di tutelare il lavoro qualificato e di valorizzare la cognizione di ciò che si fa. Tutto è lasciato all'improvvisazione, al caos, al vendicativo capriccio uterino della riforma dell'ultim'ora.

Mentre loro si sentono insegnanti di "Serie B", quasi figli di un dio minore, gli studenti pagano il danno più pesante.

Nessuno viene risparmiato: tanto gli istituti tecnici quanto i licei sono stati messi a digiuno forzato di questo insegnamento.
Ad essere tagliati non sono solo i fondi ma anche quei famosi ponti che collegano la scuola media alla superiore e quest'ultima con l'università e il mondo del lavoro.

Arrabbiato e deluso nel torrente di promesse disattese, un nutrito e agguerrito gruppo di Professori di Storia dell'Arte di Varese ha aperto un blog: indignados A061, cifra che per molti vorrà dire poco ma per i diretti interessati e per quanti a vario titolo hanno a che vedere con l'universo della scuola, indica la classe classe di concorso per l'insegnamento della storia dell'arte che oggi vive nel caos più totale: soppressione di interi corsi, cancellazione di progetti sperimentazione, riduzione delle ore di insegnamento.

Morta e sepolta la storica SSIS (Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario) ora è subentrato – il poco chiaro – TFA (tirocini formativi). E mentre le Università sfornano di continuo laureati in Lettere e Storia dell'Arte, le cattedre a disposizione scompaiono e i Professori sono a spasso.
Insomma la storia dell'arte è considerata vero fanalino di coda nel Bel Paese e tutto questo mentre gli istituti d'Europa marciano in direzione opposta, sostenendo, incrementando ed aumentando il monte ore per questo insegnamento.

SECONDA PARTE DELLE INTERVISTE