In tempo di Biennale, abbiamo voluto celebrare la città lagunare con la mostra "Venezia e dintorni scorci e vedute tra Ottocento e Novecento".

Circa quaranta, le opere scelte tra noti i artisti che a cavallo di due secoli hanno interpretato i mille volti della città nel tentativo più vero di descrivere quel luogo magico tanto amato dai pittori, dai poeti e dagli intellettuali di tutto il mondo.

Elegante, preziosa, inimitabile, divertente e romantica, così è Venezia, dove le chiese, i palazzi, gli antichi ponti, i monumenti e le piazze raccontano la vivacità artistica e culturale che ha segnato e ancora segna la storia di questa città che si specchia nell'acqua e con generosità restituisce agli occhi di chi guarda un'immagine intensa e suggestiva.

Il viaggiatore, anche solo di passaggio, è rapito dalla bellezza e dalla moltitudine di monumenti e opere d'arte. Gli stessi, raccontati dall'uomo, nei secoli, in modi completamente diversi, con colori smaglianti, a volte, o con quell'atmosfera velata da volumi impalpabili stagliati sul paesaggio lagunare, tutto questo, sempre accumunato da una contagiosa sensibilità che da sempre fa di Venezia un universo atemporale, fondendo arte e vita all'insegna di una continua e maniacale ricostruzione del passato.

La mostra vuole quindi essere un'interessante rassegna di artisti, tutti uniti dalla passione per quel luogo magico. C'è chi fra loro, fa di Venezia la propria casa e pur viaggiando vi ritornerà sempre. Chi vi è nato e non l'ha mai abbandonata. Altri, come il poeta Gabriele D'Annunzio vi trascorse gli anni del primo conflitto mondiale dedicandole appassionati versi. E chi come l'indiscussa protagonista del modo artistico Peggy Guggenheim, nella magica atmosfera di Palazzo Venier dei leoni, sul Canal Grande, instaurò il proprio salotto letterario e mondano, incontrando lì l'intellighenzia dell'epoca fu impegnata nel promuovere giovani artisti e mantenere viva la sua collezione per tramandarla ai posteri.

La Venezia di fine Ottocento e inizio Novecento, vede artisti, poeti, scrittori e musicisti ritrovarsi nei salotti a trascorrere pomeriggi conviviali carichi d'intensità culturale ed emotiva, con l'intento di riprodurre in immagini, versi e musica, le vibrazioni emotive generate da quel luogo magico. Un territorio, con le sue isole, adatto a quei pittori amanti della luce intensa e scenografica che si intreccia lungo le calli e i canali e avvolge di mistero l'architettura di palazzi secolari. Esempio che ci appare in tutta la sua fierezza nel piccolo dipinto di Paolo Sala, il modo in cui l'artista descrive con precisione la scena, comporta una particolare attenzione per le linee, la luce e il colore che abilmente si riflettono nelle acque della laguna.

A sostenere il confronto, l'opera di altissima qualità datata 1898 del pittore Achille Befani Formis raffigurante la Piazza dell'Arcivescovado a Chioggia, la volontà del pittore è di affidare al paesaggio la traduzione del dramma del personaggio: la scena, concepita in modo da accentuare, nell'apparente quiete, la solitudine della donna che avvolta nel suo scialle si avvia alla preghiera. Non meno importanti le vedute dei veneti Beppe ed Emma Ciardi, in mostra con Burano del 1926 e Da San Giorgio del 1914, le due tavolette ben rappresentano la pittura veneziana di quel momento. Mentre interessante e di personale interpretazione è il dipinto di Leonardo Bazzaro Canale a Chioggia, databile intorno al 1890 la piccola tavola è costituita dai colori tenui e rilassanti di una fine giornata lagunare.

A sostenere il confronto con la pittura di Ottocento all'interno della mostra, ci saranno gli esponenti del Novecento a testimoniare l'importanza e la vitalità di quell'importante periodo storico. Pittori come Anselmo Bucci, Natale Scarpa, Antonio Calderara, Guido Tallone, tutti con l'attenzione verso un nuovo modo, uso del colore e prospettiva, temi cardine che echeggiano nelle loro opere.

Non meno laboriosi, risolti con diligenza e tecnica i dipinti dei pittori Chiaristi: Umberto Lilloni, con due opere, Venezia un olio del 1947 e Burano del 1948, una bellissima tela di grandi dimensioni di Adriano Spilimbergo, prova evidente della luce nel colore e del colore nella luce. Ugualmente rintracciabile nella scelta coloristica dell'opera di Francesco De Rocchi Mattino in Piazza San Marco del 1962. Questi, alcuni fra gli artisti presenti, per una rassegna ricca di opere con un solo comune denominatore, "Venezia" la descrizione di una città e i suoi dintorni come un parco a tema, un set cinematografico, scintillante e poetico. (Antonella Piccardi)

Info.
Venezia e dintorni
Scorci e vedute tra Ottocento e Novecento

Fino al 18 ottobre
Studio Arteidea Galleria d'Arte, Via Veratti 28 / Cortile via Cattaneo 3, Varese
Orari mercoledì 15-19; giovedì – venerdì – sabato 10-19; domeniche 4 – 11 – 18 ottobre 10-19. Chiuso lunedì e martedì.
Inaugurazione Sabato 3 ottobre 2015 ore 11