Pistoia – Palazzo de’ Rossi prosegue il progetto espositivo dal titolo In Visita, che all’interno del percorso permanente di Collezioni del Novecento, propone approfondimenti dedicati ad artisti di riferimento del ventesimo e ventunesimo secolo con Maria Lai (1919-2013), artista apprezzate a livello internazionale, per la prima volta esposta a Pistoia. L’opera esposta, Senza titolo (Geografia), 1982-1988, in prestito da Intesa Sanpaolo, fa parte di un ciclo tra i più importanti e tematicamente definiti nella ricerca dell’artista
Il lavoro eseguito con filo cucito su stoffa e velluto è parte di una serie che l’artista ha realizzato nel corso degli anni Ottanta. L’opera è un esempio ragguardevole del metodo creativo e della poetica di Maria Lai, frutto di una riflessione sull’identità delle donne sarde e sul valore simbolico del filo e della tessitura come strumento di relazione.
Un lavoro che offre anche l’occasione per riflettere su alcune specificità dei linguaggi artistici femminili nel Novecento e sul tema della geografia, che l’artista interpretava come metafora della continua tensione umana verso ciò che non si conosce, lo spazio e l’infinito, in un mondo fragile, minacciato da continue catastrofi.
L’esposizione sarà accompagnata dal catalogo In visita. Maria Lai, edito da Gli Ori-Pistoia, con testi di Monica Preti, Annamaria Iacuzzi e Francesco Tedeschi, da tempo impegnato sul versante degli studi sulle relazioni fra arte e geografia, che ha dedicato all’opera un’analisi storico-critica all’interno della relazione tra arte e spazio nei linguaggi dagli anni Settanta alla contemporaneità.
EVENTI E ATTIVITÀ
In relazione a questa opera “In visita” è stato programmato un appuntamento per approfondirne le suggestioni, all’interno dei lavori di Maria Lai dedicati al tema “geografico”. Sabato 26 ottobre, dalle 17.30 si svolgerà Cucire e ricucire il mondo, una riflessione sui procedimenti e le immagini geografiche nell’arte contemporanea e nell’attualità geopolitica. Interverrà Franco Farinelli, professore emerito, già docente di Geografia nell’Università Alma Mater di Bologna, e sarà proposto un dialogo aperto al pubblico con le artiste Claudia Losi e Zoè Gruni. Moderatore Francesco Tedeschi. L’incontro verterà sul carattere dell’opera di Maria Lai e del suo valore simbolico, in relazione ai modi di interpretare le rappresentazioni del mondo, considerandone anche il valore esemplare per l’arte successiva.
Durante lo svolgimento della mostra saranno proposte visite guidate insieme alla curatrice Annamaria Iacuzzi ed eventi collaterali in collaborazione con il festival Pari e Dispari – Dialoghi sulla parità di genere. Inoltre, saranno realizzate attività per scuole, famiglie e adulti. Il calendario è consultabile sul sito di Fondazione Pistoia Musei. La mostra di Maria Lai continuerà sino al al 23 febbraio 2025.
Nota biografica
Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013)
Nel 1939 lascia la Sardegna per frequentare il Liceo Artistico di Roma dove studia con Marino Mazzacurati e Alberto Viani. Si trasferisce in seguito a Venezia dove è allieva di Arturo Martini all’Accademia di Belle Arti. Nel 1945 torna in Sardegna dove rimane sino al 1954: insegna a Cagliari e riprende l’amicizia con lo scrittore Salvatore Cambosu. Tornata a Roma, nel 1957 tiene la prima personale alla Galleria dell’Obelisco, ma l’attenzione ricevuta dalla critica non soddisfa l’artista. Inizia un intenso periodo di riflessione artistica in stretto dialogo e collaborazione con poeti e scrittori come Giuseppe Dessì, grazie al quale riscopre il senso del mito e delle leggende della sua terra, sperimentando anche con strumenti e materiali della tradizione artigianale sarda. Nel 1971 espone i primi “Telai” alla Galleria Schneider di Roma. Negli anni Ottanta si dedica alle “Tele cucite”, ai “Libri cuciti” e alle “Geografie”, mentre, contemporaneamente, attua le prime operazioni sul territorio. Nel 1981 a Ulassai realizza l’azione corale Legarsi alla Montagna anticipando i temi e i metodi dell’arte relazionale. A partire dagli anni Novanta dà vita a una serie di interventi di arte pubblica nel paese natale di Ulassai dove, nel 2006, viene aperto Stazione dell’Arte, museo di arte contemporanea a lei dedicato. Muore a Ulassai nel 2013.
Nel 2017 importanti riconoscimenti sono tributati alla sua opera alla 57a Biennale di Venezia e a documenta14 a Kassel; nel 2019 il Museo MAXXI di Roma, in collaborazione con Archivio Maria Lai e Fondazione Stazione dell’Arte, le dedica una prima grande retrospettiva in occasione del centenario della nascita.