"Il futuro ha il cuore antico". Questo il titolo della mostra che Carlo Farioli ha donato alla sua Busto Arsizio un paio di anni fa. Un vero racconto per immagini che mostra alcune vedute della città che non c'è più ed altri quartieri in perenne trasformazione.
Anche in quell'occasione Carlo Farioli, artista amato ed apprezzato non solo nella nostra provincia, si era reso disponibile ad incontrare gli studenti, in particolare quelli del Liceo Artistico.

Amore per la città e per la sua famiglia, passione per l'arte e per i suoi grandi maestri, simpatia e legame sincero con i giovani.
Queste le doti principali ricordate anche ai funerali, celebrati nella Parrocchia di San Michele.

"I miei studi – ci aveva raccontato Farioli in un'intervista di qualche anno fa – risalgono a quando da giovane ho frequentato i corsi serali a Brera. Maestra per me è sempre stata l'emozione che mi portava a non fare a meno di dipingere. Non ho mai orientato la mia arte verso una ricerca particolare, non mi sono mai posto dei traguardi da raggiungere, se non quello di essere sempre onesto con me stesso, con le mie sensazioni, per trasmetterle nella loro autenticità nelle opere d'arte. Ho avuto la fortuna di viaggiare e i volti della gente che ho incontrato, i colori e i sapori di paesi lontani mi hanno sempre molto suggestionato, donandomi tanti spunti e motivi di ispirazione".

Un lungo applauso e un grazie sincero sono stati l'ultimo saluto della città di Busto Arsizio, stretta attorno al suo maestro di sincerità e di arte.
A noi piace ricordarlo in un caldo pomeriggio settembrino, nello Studio d'Arte di una meravigliosa Stresa, sereno, paziente e convinto che l'arte ci salva la vita e si può comunicare a tutti.