Un'opera di ZanzotteraUn'opera di Zanzottera

Versione 2008 – Dopo la mostra dello scorso autunno a Varallo Pombia i quattro artisti che formarono nel 1992 il CCCZ tornano a rilflettere sul loro operato. Campagna, Conconi, Corti e Zanzottera dalla cattedra comune al Liceo Artistico di Varese che li vede impegnati come insegnanti di diverse discipline artistiche, decidono di portare le loro opere nell'Ex Chiesa di San Rocco a Carnago. Si affidano al medesimo curatore di settembre, Ettore Ceriani, fedele sostenitore e conoscitore del loro percorso. Un quartetto apparentemente dissonante, ma che racchiude in sè diverse note simili. Soprattutto se si sceglie di guardarli a coppie. Due infatti gli sculturi e due i pittori. "L'esposizione, nel suo insieme, si presenta spontaneamente organica per quanto riguarda la duplice valenza interno-esterno, nel senso che a due artisti (Conconi e Campagna) portati all'escavo intimistico, ne corrispondono altri due (Corti e Zanzottera) che prediligono dare ai loro lavori un'impronta più perentoria" come sottolinea il curatore. Doppio e singolo. All'interno della mostra si coglie l'excursus di ogni artista. Dalla formazione, alle sperimentazioni giovanili, alle ultime soluzioni formali meditate e compiute. Un punto in un evolversi continuo proprio di questi artisti che hanno ormai colto la loro via maestra. Delineate infatti le personalità dei quattro.

Gli scultori – Ignazio Campagna lavora da anni sulla scultura. Il dato materico assume per lui valenza intima, il suo scavare cerca un confronto con l'Io personale dell'uomo. La figura risulta così nitida nel suo aspetto, eco della permanenza studi 'classici-accademici' ma comunque pervasa da un gesto forte e ripetuto. Nel suo trascorso c'è un'importante impronta data dal maestro Vittorio Tavernari che affianca tra 1979 e 1981. Non ignora però le altre arti, confrontandosi con pittura e grafica, ottenendo risultati gradevoli. Marco Zanzottera rende invece alla materia un dato più leggero, levigato. Le sue figure allungate perdono quasi la propria fisicità e si trovano un rapporto con l'ambiente che viene allietato oltre che dalla forma anche dal colore innaturale che sceglie di dare. Anche lui però lavora sempre cercando un altrove che indaghi lo spirito oltre che l'esteriorità. Pronto al confronto anche con materiali differenti, dal bronzo alla terracotta, al legno alle vetroresine.

Un'opera di CortiUn'opera di Corti

I pittori – I due pittori scelgono l'astrazione e il colore come tramiti primari della loro arte. Massimo Conconi dopo gli studi a Brera si diploma con una tesi su Paul Klee, entusiasmo giovanile, ma passione che guida anche la sua maturità. Le sue tele racchiudono una ricerca interna all'uomo che si traduce attraverso campiture leggere e passaggi tonali. Una pittura lirica, musicale fatta di vibrazioni e note. Emilio Corti sceglie invece la natura. La analizza, scava e traduce in spazi colorati dove a volte rimane evidente il soggetto scelto, a volte viene tradotto in un solo gesto che assume però maggior valenza nella tela. Nelle sue opere cerca anche le atmosfere del momento, c'è il dinamismo e la vita della natura stessa.

RIFLESSIONE. 1992 – 2008
Opere di Ignazio Campagna, Massimo Conconi,
Emilio Corti e Marco Zanzottera

a cura di Ettore Ceriani
Dal 12 aprile al 4 maggio 2008
Ex Chiesa di San Rocco
via Italia – Carnago VA
Inaugurazione sabato 12 aprile ore 17.00
Orario: sabato e domenica 10.00-12.00/15.00-18.30, mercoledì 15.00-18.30
altri giorni solo su appuntamento telefonico
ingresso libero