Giallo, 2005Giallo, 2005

Esordio – E' alla sua prima mostra personale, nonostante si muova nel mondo dell'arte ormai da molti anni. Carla Gatti, varesina, sarà la prossima protagonista alla Galleria Ghiggini. Da pochi giorni ha inaugurato la personale di Piero Cicoli, Un'interessante confronto tra la realtà riportata nelle sue tele e l'astrattismo in quelle di Carla Gatti.

Tutto si muove nell'astrattismo – "Saranno presenti in mostra opere relativamente recenti – spiega l'artista – eseguite dal 2004 ad oggi. Ho cercato di scegliere una serie di lavori che permettano di capire il mio percorso in questo periodo. Sembrerà per questo motivo di trovarsi davanti ad una situazione non molto omogenea". L'inizio e la fine coincidono con l'astrattismo. Nell'evolversi si vedranno una serie di sperimentazioni, ma il fascino che questa corrente artistica ha provocato su Carla Gatti è troppo forte per distaccarsene. "L'arte astratta è un fatto sconvolgente nella storia dell'arte – ricorda la pittrice – un taglio netto con tutto quello che c'era prima".

La fonte – Dal 1974 Carla Gatti ha insegnato presso il Liceo Artistico di Varese, per circa 20 anni. All'interno di tale esperienza didattica ha avuto modo di lavorare al fianco di Marcello Morandini. "E' stata una conoscenza che ha influenzato molto la strada artistica che poi ho intrapreso – dice Carla – oltre che un'esperienza formativa di notevole importanza". Nelle aule del Liceo, Carla Gatti insegna scultura, forse l'unico appiglio alla realtà nella produzione dell'artista.

Azteco, 2007Azteco, 2007

Voce all'arte – Dell'artista, in questa occasione, ha scritto Renata Castelli, presidente del Museo del Design di Cerro. "La difficile arte dell'astrazione trova nelle opere di Carla Gatti originali e felici proposte espressive" commenta Castelli . "L'artista sente il bisogno di epurare lo sguardo dal caos, dalla confusione: il presente esistenziale ci appare sempre più complesso, a volte contraddittorio, mai in piena luce e quando tentiamo di sottoporlo alla fatica del pensiero, ci sfugge. Ed è a questo processo tormentato, ma profondamente umano, che le opere di Gatti danno un senso".

Come spiegare l'astratto? – Un ruolo fondamentale, nella formazione della pittrice l'ha avuto la didattica. E se Carla Gatti dovesse descrivere o spiegare proprio l'arte astratta? Userebbe queste parole: "E' la rivoluzione copernicana in campo artistico. Astrazione del concetto geometrizzando le forme per arrivare alla sublimazione dell'oggetto". Nelle mie creazioni, soprattutto quelle più recenti, mi avvicino all'astrattismo più geometrico, quello che si rifà a Mondrian, a Malevic, per intenderci. Sono alla ricerca delle forme geometriche che stiano in equilibrio tra loro. Non è così facile come sembra".

Mostra personale di Carla Gatti
26 gennaio – 16 febbraio
Orario: da martedì a sabato, ore 9,30 – 12,30;
15,15 – 19,15 –
festivi 16 -19
Galleria Ghiggini
Via Albuzzi, 17
Varese
0332-284025