P. Bonnard, La camicetta rossaP. Bonnard, La camicetta rossa

Di solito non mi va di scrivere delle rassegne che riuniscono, traendo spunto da un soggetto il più delle volte valido, comunque sempre allettante, troppi artisti così che a citarne uno si fa torto ad un altro. Questa volta tuttavia cedo: la mostra Il volto del ‘900. Da Matisse a Bacon aperta al Palazzo Reale di Milano fino al 9 febbraio 2014 (catalogo Skira a cura di Jean-Michel Bouhours) é così coinvolgente e varia, con opere di autori anche rari da vedere qui da noi, che proprio val la spesa di visitarla. Non di fretta, giusto per dire agli amici che ci si é andati, nè seguendo il dire sicuro delle guide – beate loro che sanno sempre tutto! -, ma indugiando e intrecciando con ogni figura, con ogni volto che si presenta davanti a noi un dialogo fatto di suggestioni, di emozioni, anche di smarrimenti.

Nelle sale, allestite con sensibile attenzione da Corrado Anselmi, passa davanti a noi davvero tutta l'umanità nella pienezza e nella diversità dei suoi sentimenti, a volte – rari invero – teneri e luminosi ad evocare un mondo di serenità che tuttavia reca già in sé il presagio della fine, a volte cupi e ossessivi quali la vita troppo spesso ci para davanti. Tutte queste figure in posa

C. Brancusi, La musa addormentataC. Brancusi, La musa addormentata

sembrano dipinte apposta per guardarci, farci domande, esigere risposte. E noi non possiamo non darle.

Almeno per una volta, visitando questa rassegna di lavori provenienti tutti dal Centre Pompidou di Parigi, esempio indiscutibile di saggezza e di audacia culturale dei cugini francesi, smettiamola di sfoggiare le nostre conoscenze dell'arte del Novecento, di intessere, magari davanti a un quadro o una scultura così da impedire la visione ad altri, lunghe ed accese discussioni se Modigliani o Brancusi siano più primitivi o cubisti o su chi per primo (per primo?) aprì nuove vie con la turbinosa deformazione della realtà. Sforziamoci invece di intendere come gli artisti abbiano saputo cogliere l'esperienza della vita, cercando di penetrarne il senso più profondo e vero per comunicarcelo. Perché é qui, al di sopra delle varie, incalzanti esperienze, che conta la straordinaria lezione dell'arte del secolo breve appena trascorso.