Storia di ieri e di oggi – Una pubblicazione completa ed elegante dedicata alla lunga e complessa opera di conservazione e restauro dell'apparato decorativo del teatro sociale di Como: un maestoso ed affascinante edificio storico inaugurato nel 1813.  Si tratta del nuovo libro 'Da dietro le quinte' curato della restauratrice varesina Valeria Villa; un volume che ricostruisce la storia del teatro aggiornandola con le importanti novità emerse proprio grazie ai restauri e all'approfondito studio dei documenti d'archivio, presentato per la prima volta in occasione di una serata organizzata dall'Associazione Soroptimist di Varese e disponibile nelle librerie varesine.
L'edificio comasco, uno degli otto teatri storici della Lombardia, è stato costruito durante la rivoluzione francese, con un'architettura tradizionale, all'italiana, con aula a ferro di cavallo e palchi separati cui è seguito un'importante ampliamento nel 1845 e 1855. Alla architettura tradizionale si aggiunge però una importante innovazione che rende polifunzionale lo spazio: la costruzione di un'arena all'aperto proprio nel retro del teatro. Oltre all'aspetto strutturale ed architettonico esterno è la decorazione interna del teatro che costituisce un patrimonio di grandissimo pregio.

Valeria VillaValeria Villa

Un equipe di professionisti – La lunga campagna di restauro ha ridonato all'edifico l'antico sfarzo. Un intervento durato quasi due anni, dilazionato nel tempo per evitare l'interruzione della stagione teatrale, messo in atto da un equipe di professionisti della società NOVA, associazione temporanea di impresa costituitasi nel 2005 proprio per questo restauro. I lavori hanno visto interagire quattro ditte altamente specializzate nell'ambito della conservazione e del restauro. Insieme a quella varesina di Valeria Villa sono intervenute due aziende di Bergamo, la Nicoli e la Ocria e l'Ambra di Milano. Due le principali fasi di intervento: la prima, iniziata nel 2005, ha permesso la stesura del progetto e la programmazione dei lavori che sono iniziati ad ottobre dello stesso anno e la seconda, un vero e proprio tour de force, durato centododici giorni. Il restauro dell'intero apparato decorativo ha riguardato gli affreschi della volta, la struttura lignea dei palchi, l'arco della boccascena e tutte le parti realizzate a stucco, muratura o cartapesta, materiali impiegati per consentire l'adeguata diffusione del suono e del calore. "Un malato grave che aveva bisogno di cure immediate", così appariva il teatro dalle analisi degli esperti. Al termine del primo lotto di lavori è risultato evidente il recupero tonale della volta, del loggione e della boccascena, mentre i palchi sono stati l'oggetto del secondo lotto di lavori.

La volta prima del restauroLa volta prima del restauro

Inediti dagli archivi – Oltre al risultato oggettivo, che ha ridonato l'originale splendore all'intero apparato, quest'importante impresa può vantare due lodi aggiunte legate proprio alla pubblicazione del libro. "Dietro le quinte" è il risultato di un anno e mezzo di lavoro e contiene importanti documenti inediti che attestano la committenza delle decorazioni ai diversi artisti che si sono alternati all'interno del teatro: Giuseppe Croff, responsabile degli ornati, Gaetano Speluzzi e, in particolare, Eleuterio Pagliano responsabili della volta. Nel saggio di Isabella Marelli, funzionario della Soprintendenza che, oltre a seguire da vicino i lavori si è occupata dello studio critico e storico artistico delle decorazioni, risulta che Speluzzi si occupò dell'esecuzione del cornicione della volta dipinto a trompe d'oeil, della 'loggia' con bastoncini sporgenti e forse anche del cielo. Il Pagliano è invece l'ideatore e l'esecutore della meravigliosa allegoria posta al centro della volta rappresentante Minerva nell'Olimpo circondata dalle Arti e dalle Muse. I nuovi contratti presi in esame dalla Marelli rivelano elementi importanti che confermano definitivamente l'attribuzione della volta al Pagliano attraverso documenti che attestano il pagamento dell'incarico, le variazioni in fase d'opera e i progetti presentati. Un altro saggio ricostruisce la storia del teatro e tutte le sue vicende dal punto di vista strutturale e non solo, è quello curato da Raffaella Valsecchi, docente dell'Università degli studi di Milano, responsabile degli studi e del riordino dei documenti dell'Archivio storico della Società dei palchettisti di Como.

Un partic. dell'internoUn partic. dell'interno

Un futuro non proprio roseo – Un valore aggiunto alla pubblicazione è dato dalla riflessione redatta della stessa curatrice, Valeria Villa, sull'attuale situazione dei professionisti che operano nel suo stesso campo. L'itinerario umano che si è intrecciato a quello lavorativo nel lungo periodo passato a Como l'ha portata a formulare una "denuncia importante sulla professione del restauratore" come la definisce la stessa Villa; una professione che richiede una grande specializzazione ma che non riceve l'adeguato compenso. Trovare professionisti è sempre più difficile, soprattutto se si tratta di restaurare decorazioni realizzate con materiali e tecniche specifiche, come nel caso di questo teatro dove sono intervenuti maestri doratori, intagliatori ed esperti delle cartapeste. Il loro sapere, le loro abilità rischiano di non essere tramandate. "Sento il dovere di testimoniare e trasmettere al futuro la memoria di tutto questo sapere" continua la Villa che ha aggiunto un dettagliato apparato di note al suo libro. Una fonte preziosa che descrive le tecniche esecutive per intervenire su manufatti di arti decorative ed applicate, una sorta di piccolo 'Libro dell'arte', un manuale d'uso prezioso per le generazioni future.

Valeria Villa
"Da dietro le quinte. Il restauro dell'apparato decoratico del Teatro Sociale di Como: un itinerario tecnico, scientifico e umano "
con gli interventi di: L.Ambrosini, E.Birondi, P.L.Ciapparelli, I.Marelli, R.Valsecchi
Stampa a cura delle Grafiche Quirici