È una delle prove più alte dell'architetto Bernascone, malgrado il suo tardo completamento e l'assenza dell'ampia cupola progettata in origine. La posizione quasi al centro del viale, la pianta ottagonale e l'elegante porticato che la circonda, invitano il pellegrino a girare tutt'intorno, osservando da più punti di vista l'evento che qui rivive nei suoi occhi. Le quindici statue rendono a perfezione il clima mistico del momento, la discesa dello spirito santo su Maria e gli Apostoli.
Poco alla volta, con tenacia, i varesini si riappropriano di un tesoro di arte e fede. Il restauro della XIII cappella, da lungo tempo indebolita dal degrado di alcune sue parti, è una nuova tappa del percorso, che ha l'obiettivo di valorizzare tutto il sacro monte di Varese, attraverso il piano di conservazione programmata e preventiva.
Gli interventi di restauro conservativo relativi alla XIII cappella – sostenuti da Fondazione Cariplo e da Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese e che vedono coinvolti l'Arch. Gaetano Arricobene, come direttore dei lavori, e la ditta ICSA srl di Sesto Calende del restauratore Bruno Giacomelli – rientrano nel più ampio progetto "Lo scrigno del Sacro Monte di Varese: caso studio per la conservazione programmata dei Sacri Monti".
Il progetto, redatto nell'ambito del bando di Fondazione Cariplo "Promuovere buone prassi di prevenzione e conservazione del patrimonio storico e architettonico", si è articolato in due fasi.
La prima fase ha avuto per oggetto l'analisi e la pianificazione di interventi di prevenzione e conservazione su sistemi di beni del patrimonio storico-architettonico, oggetto di richiesta di contributo.
La seconda fase del progetto è costituita dalla realizzazione dei Progetti di messa in sicurezza, miglioramento strutturale e conservazione dei beni grazie al finanziamento concesso.
L'obiettivo di questo progetto è quello di migliorare le politiche di conservazione del patrimonio culturale, individuando un modello virtuoso di pianificazione della conservazione dei beni culturali, un insieme di buone prassi, applicabile all'interno di un sistema di beni caratterizzati dagli stessi materiali, dalle stesse tecniche costruttive, dalle stesse condizioni climatiche e ambientali, come appunto il sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.
In tale progetto si è individuato il Sacro Monte di Varese come caso studio per l'elaborazione di una metodologia applicabile poi su tutte le unità che compongono il sistema, in quanto esso risulta il più uniforme e omogeneo fra tutti i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia e frutto della realizzazione di un progetto unitario (tutte le cappelle furono progettate da Giuseppe Bernascone), concretizzato in un'unica fase che ha coperto un lasso di tempo abbastanza ristretto (circa un secolo).
I singoli organismi architettonici, che compongono il Sacro Monte di Varese, risultano accomunati dagli stessi aspetti materici, tipologici e tecnologici, sono quindi campo ideale per l'elaborazione e la verifica delle linee guida/buone prassi conservative. Allo stesso tempo, il Sacro Monte di Varese, racchiude alcune caratteristiche riscontrabili singolarmente negli altri Sacri Monti, quali ad esempio, lo sviluppo del percorso che copre una sensibile differenza di quota, la copertura delle cappelle in tegole in laterizio, il secolo di realizzazione, l'ambiente in cui è stato realizzato, la tipologia delle opere che decorano le cappelle.
I lavori di restauro relativi alla XIII cappella, individuati dal monitoraggio eseguito come urgenti e prioritari e facenti parte del suddetto piano di conservazione, saranno un interessante punto di partenza per testare la bontà e l'efficacia della metodologia proposta.
Tali lavori, iniziati da poco, hanno previsto prima di tutto la realizzazione di un ponteggio di servizio per il raggiungimento di tutte le superfici da trattare, sia in esterno sia in interno, garantendo così una prima fase di ricognizione e campionatura degli interventi previsti da progetto, volta a valutare accuratamente metodi e prodotti da utilizzare al fine di raggiungere l'intervento ritenuto più congruo e idoneo per la conservazione di questo bene, rispettando l'alto valore storico artistico e restituendo uniformità alla tessitura dei materiali e la corretta lettura decorativa delle superfici.