Uno dei lavori in mostraUno dei lavori in mostra

Uno sguardo ingenuo, eppure candido come quello di un bimbo, ed ecco che si riesce a scorgere la meraviglia delle piccole cose. Le opere pittoriche di questa mostra ci ricordano quanto sia importante conservare la capacità di lasciarsi incantare dalla bellezza che ci circonda, dalla natura, dall'arte.

L'esposizione, allestita presso il Museo Popoli e Culture-PIME e visitabile ancora fino al 15 luglio, raccoglie una serie di opere naïf dell'America Latina, recentemente donate al Museo. I dipinti esposti sono in tutto trentacinque, realizzati da sedici artisti provenienti da sei paesi del Sud america: Brasile, Guatemala, Haiti, Santo Domingo, Honduras, El Salvador.

I soggetti rappresentati sono naturalmente tratti dalle scene quotidiane tipiche del vissuto di quei popoli, con calde e verdeggianti foreste, villaggi in festa, mercati ricchi di colori e di vita, e animali indomiti e selvaggi.
Ogni cosa quotidiana viene però trasfigurata dal candore e dalla purezza dello sguardo dell'artista che, animato da un senso di meraviglia, è spinto a dipingere la gioiosa bellezza delle vicende che accadono intorno a lui.

Uno dei lavori in mostraUno dei lavori in mostra

Pur essendo accomunati da questa incontaminata ed estasiata innocenza, ognuno dei sedici artisti ha il suo stile particolare.

Joseph Jasmin
, ad esempio, è il pittore più allegorico di Haiti. La scelta dei suoi soggetti è ricaduta esclusivamente sugli animali, che sono in pratica i protagonisti unici dei suoi dipinti, ed hanno un'alta valenza simbolica. La sua passione per gli animali gli è valso l'appellativo di "animalista francescano di Haiti". Il simbolismo insito nel mondo animali deriva, secondo lui, dall'espressione che questi rappresentano di un'unica forza vitale, in continua metamorfosi.

Un altro artista che si può ammirare è Préfète Duffaut, che trasforma nei suoi quadri il piccolo villaggio natale di Jacmel in una città immaginaria surreale, mossa da una forza ascensionale che la rende come pura materia che si innalza verso il cielo.

Alexandre Grégoire
è invece autore di scene di vita

Uno dei lavori in mostraUno dei lavori in mostra

quotidiana, tanto urbana quanto campestre: però la sua caratteristica è la sua capacità di guardare al di là delle apparenze, al di sotto della superficie, scorgendo in quelle scene di vita quotidiana gli echi di un mondo bucolico e fiabesco.

José Antonio Velasquez
è considerato a tutti gli effetti il primo pittore davvero naïf dell'America Latina, con esposizioni organizzate in tutto il mondo. Il suo stile è minuzioso, degno di un vero miniaturista: straordinari sono i dettagli delle tegole e dei sentieri sassosi della sua città. Inoltre, le sue opere sono contraddistinte da un cane nero, presente in tutti i suoi quadri, che è diventato una sorta di firma.

Infine, c'è Francisco Domingo da Silva, il quale incarna esattamente lo stereotipo del pittore naïf: è infatti analfabeta, vagabondo, autodidatta, e così povero da non poter acquistare il materiale per dipingere. Fu scoperto casualmente da un mecenate straniero, che ne intuì le grandi potenzialità; anche se poi finì amaramente in un drammatico declino sia personale sia artistico. È stato invitato e premiato alla XXIII Biennale di Venezia, nel padiglione del Brasile.

Il reale meraviglioso
Pittura naïf dell'america latina
Fino al 15 luglio 2012
Milano, Museo Popoli e Culture-PIME
via Mosè Bianchi 94
Orari: da lunedì a sabato, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Domenica chiuso
Info: tel. 02 438221
http://www.museopopolieculture.it/