Busto Arsizio – Il ricamo riafferma tutta la sua attualità e il suo intrinseco valore artistico nella rassegna Il Punto Rosso organizzata dalla Delegazione bustese del Punto Croce e in corso nella Sala del Ricamo del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale. La mostra, che sarà visitabile fino a domenica 23 maggio, è interamente dedicata all’illustratrice Jackye Derhay Renahy che ha firmato tutti i suoi lavori con l’acronimo AMAP, A mon ami Pierre.

Jackye Derhay Renhay
Di Jackye poco si sa. La si conosce essenzialmente per la sua importante e vastissima produzione di schemi per il Punto Croce che, da quando non sono più editi, sono diventati introvabili, oggetto di ricerca e collezionismo da parte degli appassionati di questa antichissima tecnica. La passione per i vecchi lini ha portato l’autrice a cercare materiali nei mercatini delle pulci dove, tra una tela e l’altra, è avvenuto il suo primo incontro con il Punto Croce ricamato, come usava anticamente, in rosso. I suoi primi schemi sono infatti dedicati proprio al punto rosso. Il titolo della mostra cristallizza l’incontro di Jackye con il ricamo e l’inizio di tutta la sua produzione artistica.

Il tratto estetico e pittorico
Nella produzione di AMAP sono riconoscibili alcuni tratti estetici e simbolici che ritornano in moltissimi dei suoi schemi. La figura femminile è quasi onnipresente soprattutto in veste di “ricamatrice”. L’opera di Jackye è vastissima. La mostra, risultato di un’ accurata ricerca storica durata due anni, riesce a presentarne tutti gli aspetti salienti: tecnica, creatività, esecuzione e connotato pittorico che si esprime negli accostamenti dei colori dei fili e dei tessuti. Attualmente rappresenta un unicum per il numero dei lavori realizzati ed esposti.

Il punto croce: curiosità e storia
La storia del Punto Croce si intreccia con quella dell’umanità. E’considerato a ragione il punto di ricamo più antico; veniva infatti usato dai nostri antenati per tenere insieme le pelli degli animali con cui si coprivano e riparavano.
Tracce di lavori decorativi sono state ritrovate in ogni luogo del mondo ed ogni paese ha sviluppato nel tempo un proprio stile riscontrabile nei disegni, nella scelta dei colori e dei tessuti.
I ritrovamenti più antichi risalgono all’850 d. c. e sono stati rinvenuti in Asia centrale. La conferma che si trattasse di una vera e propria tecnica di ricamo risale invece al nostro Medio Evo quando, durante l’invasione dei Mori, varianti del Punto Croce furono introdotte in Spagna e in Portogallo come si riscontra nei disegni tradizionali, usati anche in Grecia e in Italia
Il Punto Croce ha avuto un ruolo importantissimo nei rituali religiosi in quanto veniva spesso impiegato per i paramenti sacri e, in occasioni quali nascite e matrimoni, si utilizzavano abiti cerimoniali particolari, decorati con questo punto di ricamo. Ad esempio in Spagna, sulla camicia della sposa, venivano siglate in rosso le sue iniziali.

Ottocento: secolo d’oro del Punto Croce
Se nel Rinascimento l’insegnamento del Punto Croce veniva considerato parte integrante dell’educazione di ogni dama ed è proprio in quel periodo che si inizia a parlare di point de marque, marquoir per i francesi, sampler per gli inglesi e, per noi italiani, imparaticcio, il “secolo d’oro” del Punto Croce però è l’Ottocento, quando non solo le dame e le ragazze di buona famiglia, ma tutte le donne dell’aristocrazia, della borghesia e del popolo, inizieranno a ricamare oltre ai sampler cuscini, bordi, bordure, coperte, oggetti di uso quotidiano e piccoli pegni d’amore.Nei sampler la componente narrativa del Punto Croce è fortissima perché in questi imparaticci le ricamatrici, attraverso codici e simboli che passano anche attraverso l’uso delle lettere dell’alfabeto, raccontano le loro storie, fanno emergere tratti della loro personalità, lasciandoci testimonianze importanti del vissuto del tempo.

Liberty e attualità
Con l’avvento dello stile Liberty al Punto Croce furono preferiti punti più liberi per consentire un maggiore adattamento alle volute dello stile. Oggi è ritornato di grandissima attualità anche grazie al lavoro di alcuni cultori di questa tecnica che si sono riuniti e hanno dato vita nel 1994 nell’Associazione Italiana Del Punto Croce che ad oggi conta venti delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale e che hanno tra le tante finalità anche quella, non trascurabile, di educare alla bellezza.

M. Giovanna Massironi

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