Il lago di VareseIl lago di Varese

Muoversi solo verso ciò che è indispensabile, fondante, originario. Questo il messaggio etico, persino religioso, che Luisa Oprandi comunica al pubblico della Sangalleria di Arcumeggia in occasione della personale di Simona Zonca. E con la mostra ‘Istantanee di luce' la curatrice offre, nell' impegno e nella passione che la contraddistinguono, un'analisi attenta delle novità introdotte dall'artista varesina nella sua pittura. Ecco dalla sua voce l'esito del suo studio sulle tele proposte nella nota galleria della pittoresca Arcumeggia.

Com'è nata l'idea di realizzare questa mostra?

"E' nata dal desiderio di Simona di fare un passo avanti rispetto alla produzione precedente. Rimangono infatti le sue costanti (toni schietti e decisi, tratti nitidi, spazi definiti, contrasti di tinte accese), ma qui presenta i segni di un'evoluzione. Ha scelto una serie di opere pittoriche che progressivamente mettono in risalto il tentativo di distanziarsi da una riproduzione veritiera della realtà".

Quali sono le novità rispetto alla produzione precedente?
"Oltre al contrasto coloristico ed ai segni decisi, che la configurano da sempre, ora emergono tratti che vanno verso una pittura coloristica in senso più olistico: utilizza più il colore in chiave simbolica rispetto a prima ed ha cercato di utilizzare delle metafore pittoriche. Ho avuto l'impressione che, per quanto mantenga una propria fisionomia, in questa produzione riesce a mettere in gioco la sua dimensione emotiva. Si sta gradualmente staccando dalla sua tradizionale ‘buona tecnica affiancata da un gusto originale' e va verso una pittura più simbolica. Così, in una delle tele dedicate al Lago di Varese, l'albero rappresentato lateralmente ed in forma stilizzata riesce a raccogliere in sé tutte le trame cromatiche dello spazio attorno, in un' osmosi che rende l'idea del Tutto. Questo mi appare come una novità: lo sforzo di dire qualcosa che va oltre il dato realistico. Altro dato innovativo è dato dalla presenza delle vedute paesaggistiche. Qui Simona abbandona la strada sicura della rappresentazione di uno spazio limitato e si incanala verso la visione ampia, in una lettura più coraggiosa del tutto. Si tratta di progressivi passi verso la definizione di qualcosa di nuovo. In mostra ci sono anche delle Maniere nere che riassumono la peculiarità, ma non lo spirito innovativo, di Simona Zonca di dare forma alla luce, sia che penetri lateralmente come raggio vitale che anima gli oggetti, sia che cali dall'alto come simbolo della vita creata".

ComposizioneComposizione

Qual è la ‘sostanza' di questa pittura di Simona Zonca?
"Il potere simbolico dei colori. I colori non rappresentano nessun dato: vengono usati in chiave simbolica. Viene usato molto il giallo: è la luce che invade la tela.
L'essenzialità. Risulta più marcata in questa mostra la sua maniera di ‘raccontarsi' attraverso l'essenzialità con forme e colori in antitesi.
La perdita, certamente favorevole per la sua composizione pittorica, del senso delle simmetrie forzate, compensata dalla visione amplificata della realtà.
L'importanza etica della sua opera, che coinvolge la sua visione della vita, attraverso una pittura che sa farsi proposta e lettura serena del mondo e dell'uomo".

Perché ad Arcumeggia?
"Per sua scelta. Sono i suoi ambienti. Arcumeggia rappresenta uno dei suoi rifugi. Con questo luogo ha un forte legame affettivo. E la Sangalleria in particolare per la storica fama culturale ed artistica che da sempre la distingue sul territorio della nostra provincia".

 

Simona Zonca: Istantanee di luce
Arcumeggia-Va
Sangalleria
15 luglio – 5 agosto
inaugurazione domenica ore 16
ingresso libero
giovedì e sabato 15-19 dom 10-12; 15-19
catalogo in mostra con testo di Luisa Oprandi