Locandina "Flower Power"Locandina "Flower Power"

Fiori al potere – Il potere dei fiori in ogni loro accezione, simbologia, uso. Il loro modo unico di non passare mai di moda, di fare la moda, di essere usati in tanti ambienti e ricorrenze della vita quotidiana.
E' questo il tema della mostra aperta fino a domenica 11 ottobre nella rinnovata Villa Giulia a Verbania.
Un'esposizione a tutto tondo che, in otto sezioni, sviscera il potere e la seduzione che su di noi hanno i fiori, l'interpretazione che diamo ad essi, il loro modo di essere rappresentati in ambito artistico dal barocco fino ad oggi. Un viaggio attraverso un universo profumato che non finisce di stupire e che, in un turbine di colori e cambi d'ambiente, travolge e spinge a continuare nel lungo, ma mai ripetitivo, percorso tra le centosessanta opere esposte. Si parte dalla fotografia che costituisce il punto di partenza (e di ispirazione) per l'intera mostra, quella di Bernie Boston scattata a Washington nel 1967 che ritrae alcuni giovani americani in protesta contro la guerra in Vietnam impegnati ad infilare fiori nei fucili dei militari a difesa della Casa Bianca. Si passa attraverso la simbologia di pace, non violenza, difesa dei diritti omosessuali ed ideali hippy che i fiori hanno incarnato nella storia dagli anni ‘60 in poi.

E. Baj, "Flower Lady"E. Baj, "Flower Lady"

Si torna alla pittura con nature morte floreali provenienti da tutto il mondo, per poi passare alla sezione dedicata alla moda e al fiore come elemento decorativo degli abiti nei motivi ricamati sulle stoffe o semplicemente applicati, e ancora installazioni video, luminose, erbari, sculture, e un intero mondo di fiori.

Pioggia di input –
Difficile descrivere "Flower Power". Investiti dai colori, dalla magia di petali sospesi nell'aria, da input floreali in ogni angolo dell'area espositiva, sarà difficile non trovare un'opera che susciti in voi ammirazione e, perché no, un sorriso.In mezzo ai tratti puliti e netti che parlano di opere giapponesi, accanto ad istallazioni-giardino riprodotte nel verde (quello vero) del prato, tra i mille input, insomma, del percorso floreale, si trova anche "The Flower Lady", un'opera del 1960 di Enrico Baj. Cotone, vetro e stoffa vanno a formare una goffa ed infantile figura femminile adornata (e lei stessa composta per alcuni elementi del viso) da fiori che passano dai colori tenui a quelli più accesi. Ma è solo uno. Uno solo degli input colti dalla nostra memoria, voi potrete averne altri, e altri, e altri…