Era 15 novembre 1933 quando il ministro della Propaganda nazista formò la Camera della Cultura del Reich, che di fatto stabiliva quali artisti potevano lavorare e cosa si potesse mostrare al pubblico: una ferrea censura costrinse i pochi artisti non allineati rimasti in Germania al silenzio.
Negli anni '20 e '30 la Germania era stata culla di scrittori, pittori e storici di ogni tendenza, ma i bersagli principali del regime furono coloro che si occupavano di arti figurative. Questo perché il nazismo aveva sùbito capito l'importanza e il fascino che esercitavano sulla massa le immagini, tanto da sfruttarle intensamente nella sua propaganda: Hitler voleva che la popolazione fosse circondata da simboli di potere.
I movimenti dell'arte moderna, senza distinzioni, furono presto definiti "degenerati" e "corrotti". Ma distruggere le opere di questi artisti non bastava: era necessario mobilitare l'opinione pubblica.

La contrapposizione tra l'arte "ortodossa" e quella censurata raggiunse l'apice propagandistico nell'estate del 1937, quando a Monaco furono allestite due mostre contemporaneamente. Una esibiva le opere di artisti ben accetti al regime, dove si esaltavano eroismo, dignità ariana, muscoli, fatica. L'altra era una mostra grottesca, intitolata "Arte degenerata". Vi erano esposte oltre 650 opere delle avanguardie del XX secolo, con grande concentrazione di quelle espressioniste; un opuscolo fungeva da guida, essenzialmente in senso concettuale: mostrava al visitatore quale fosse il modo "giusto" di interpretare le opere esposte.

" "Degenerare" significa corrompersi, intraprendere un percorso extra-generativo, fuori genere e distruttivo – spiega il curatore della mostra Diego Cinquegrana – Tra la seconda metà dell'800 e la fi ne degli anni ‘30, "degenerato" era in primis tutto ciò che si allontanava (in termini esteti ci e razziali, nella "forma" e nella "sostanza") dalla tradizione culturale germanica e in seguito da quella nazista. La degenerazione biologica dell'individuo portava alla stigmatizzazione dell'Untermensch: imperfetto, minaccioso e orrifico nemico dell'Übermensch ovvero l' "ariano", non degenerato e nobile individuo rispondente agli assurdi canoni del rinascimento razziale propugnato dal nazifascismo. Nel 1937, due anni dopo le leggi razziali di Norimberga venne inaugurata l'esposizione "Entartete Kunst" una mostra itinerante che attraversò Germania e Austria con lo scopo di "…offrire una visione generale dell'orrendo ulti mo capitolo del degrado culturale…". Il termine "entartete" divenne così il fil rouge proprio della devianza patologica di tutta quell'arte che oggi rappresenta parte dello splendido patrimonio culturale umano. La Collezione Gianfranco Moscati, frutto di anni di ricerche, ci rammenta che la Memoria di quanto successo non vuole esser solo rinnovata attraverso la commemorazione, ma vuole soprattutto essere compresa, quale scrigno di conoscenza, d'arte e di vita".

L'esposizione è aperta presso il maxi salone nel Municipio di Bisuschio, tutti i sabati e le domeniche dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Visite infrasetti manali su appuntamento. Domenica 31 gennaio chiuso.
Per prenotazioni visite guidate di gruppo e scolasti che contatt are telefonicamente o via E-mail: Diego Cinquegrana | E-mail : events@aimaproject.com | Cel. +39 3285755087
Segreteria | E-mail : info@aimaproject.com | Cel. +393472380768

Segnaliamo inoltre le prossime iniziative:
PER NON DIMENTICARE LA SHOAH
Documenti e immagini
dalla Collezione Gianfranco Moscati
26.01.2016 | 05.02.2016
Comune di Stabio
Inaugurazione 26.01.2016 ore 18.00
CINEFORUM | 27.01.2016 ore 20.30

JUIF-JUDE-EBREO
Antisemitismo oltre confi ne.
26.01.2016 | 05.02.2016
AIMAPROJECT SA
via Gaggiolo, 51 STABIO
da Lunedì a Venerdì dalle 15.00 alle 18.00