Il mese di maggio di Arsago Seprio si è aperto con un evento importante per la comunità: l'apertura della sezione paleontologica presso il Museo Archeologico.
Da nove anni infatti una ricca collezione di fossili, con pezzi di grande valore e rarità, donata dall'arsaghese dott. Politi, era ospitata in una delle sale del Museo. Dal 1 maggio ha ottenuto una collocazione più consona, in una sezione appositamente costruita.

Il giorno della presentazione, grande la soddisfazione del dott. Politi e delle Istituzioni, trapelata nelle parole del Sindaco, dell'Assessore alla Cultura Martino Rosso, della Sovrintendenza nella persona della dott. ssa Grassi. Tutti hanno sottolineato il lavoro svolto in questi mesi, la sinergia e il ruolo di luogo della cultura che il museo di Arsago Seprio vuole assumere. Non a caso l'inaugurazione della sezione si colloca un anno dopo la mostra "I Signori della Brughiera".

Un taglio del nastro in mezzo a un pubblico numeroso, accorso per visitare la nuova sala intitolata allo stesso dott. Politi e agli Alpini della Julia, in un giorno che ha visto il passaggio ufficiale del titolo di conservatore dalla dott.ssa Alpago Novello Ferrerio, per oltre quindici anni colonna del museo, alla dott.ssa De Marchi.

È stato il dott. Bona, curatore della esposizione assieme alla dott.ssa Grassi e con la collaborazione della SCA, Società Cooperativa Archeologica, ad illustrare da un punto di vista tecnico la nuova collezione: si compone di due gruppi di fossili, il nucleo di Solhofen, dalla

Germania e il nucleo di Bolca, in Veneto.

Accompagna e completa l'allestimento museale un ricco apparato didattico, con pannelli rivolti a scolaresche, famiglie, in cui si ripercorrono le ere geologiche, si conosce meglio la paleontologia, e si approfondiscono tematiche quali l'evoluzione delle specie. Un occhio anche al territorio, con una vetrina che ospita fossili della zona.

L'esposizione segue un ordine cronologico, con una prima parte dedicata al Paleozoico, era a cui risalgono alcuni trilobiti, poi il Mesozoico, duecentotrenta milioni di anni fa, quando il Varesotto era invaso dalle acque, con i fossili di Monte S.Giorgio e di Besano, soprattutto pesci. La seconda parte è dedicata al periodo Giurassico (centonovanta milioni di anni), con i fossili di Solhofen, in Germania: varie forme di animali, raffigurati nel loro contesto naturale, acqua, ma anche fondali.

Terza parte la collezione di Bolca, con pezzi risalenti a circa cinquanta milioni di anni fa, pezzi di grande rarità, di grande valore, che trovano confronti solo con i grandi musei europei di Scienze Naturali: insetti, piante, pesci, rettili.

Manuela Mentasti

SCRIVI ALLA REDAZIONE DI ARTEVARESE.COM: DA OLTRE CINQUE ANNI, RACCONTIAMO L'ARTE, IL TEATRO, I MUSEI E LA CULTURA NEL TERRITORIO PREALPINO