L'assessore FantinatiL'assessore Fantinati

Con grande disappunto leggo sul vostro sito alcuni articoli critici circa l'attività svolta presso i nostri musei cittadini: mi riferisco in particolare a "Elio Petazzi: Palazzo Cicogna torna a vivere" del 24 ottobre e su analogo argomento del 9 ottobre.

Mi permetto fare alcune puntualizzazioni poiché, se il diritto di critica è certamente inviolabile, non può tuttavia degenerare in propagazione di informazioni errate come io ritengo essere in questo caso.

Dopo la bella e importante mostra su Arturo Tosi, (2006) e se si eccettua la ricca ed intensa esposizione di icone contemporanee provenienti dalla Scuola di Seriate, allestita nelle sale del museo Civico nella primavera del 2007, gli spazi di palazzo Marliani Cicogna non hanno ospitato nel corso degli ultimi mesi rassegne formate da opere d'arte originali, ma il luogo che conserva le memorie storico – artistiche della città non ha cessato di proporre iniziative espositive di elevato spessore culturale.
Queste si sono incentrate sia sulla valorizzazione di arte e storia locale (è il caso della frequentatissima mostra "Arte e storia nei cimiteri di Busto Arsizio", allestita nel febbraio 2008, la cui durata è stata prorogata sulla spinta del vasto gradimento del pubblico) sia, in maggior numero, su argomenti storici o scientifici di forte valenza didattica.

Uno scorcio di Palazzo Marliani CicognaUno scorcio di Palazzo Marliani Cicogna

Ciò nella consapevolezza che un'apertura più ampia alle tematiche culturali più attuali, anche al di fuori dell'ambito locale, giovi all'informazione degli adulti e all'educazione ed istruzione delle giovani generazioni.
Così, la mostra fotografico – documentaria sulla rivoluzione ungherese del 1956, organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario (dicembre 2006), la Rassegna sulla storia del Monachesimo Benedettino (giugno 2007), o infine l'ultima originale esposizione -di taglio scientifico- didattico- dal titolo "La luce, gli occhi, il significato. L'esperienza umana del vedere", tenutasi nel gennaio 2008 ( n. 18 classi in visita, per un totale di circa 350 ragazzi, in soli 10 giorni di apertura) sono state proposte nelle sale del museo civico, sempre corredate dall'opportunità per le scuole e i gruppi di fruire di visite guidate introduttive, per meglio recepirne i contenuti.
Queste iniziative hanno tra l'altro avuto il pregio di attirare al museo settori di pubblico che in precedenza non ne conoscevano nemmeno l'esistenza.Riguardo all'impegno per la didattica museale, vorrei ricordare il grandissimo successo del laboratorio didattico sul colore, la tintoria e stampa su tessuto ( inserito nel più ampio Progetto regionale EST: educare alla Scienza e alla Tecnologia) portato avanti per tre anni consecutivi presso l'altro museo della città: il Museo del Tessile, e terminato nel maggio scorso.

Le energie messe a disposizione dal personale dell'assessorato, supportato dalla perfetta competenza della locale AICTC e dal supporto della Zucchi spa sono state veramente grandi, ma i risultati ottenuti in termini di qualità (con a positiva valutazione da parte di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Museo della scienza di Milano) e di numeri ( n. 54 classi aderenti, per un totale di oltre 1000 studenti, da Busto e altre località della Provincia) le hanno sicuramente ripagate.
Inoltre, non sono mancate proposte didattiche in campi diversi e nuovi: i progetti sul Jazz, che per due annualità hanno portato al Museo del Tessile circa 1000 studenti, e altre iniziative in ambito musicale ( prove aperte ed altro), per tralasciare l'intensissima attività della Biblioteca Comunale.

La programmazione del museo di palazzo Cicogna nei prossimi mesi vedrà un'alternanza di mostre d'arte e di rassegne didattiche e fotografico- documentarie, e la proporzione sarà – peraltro – a favore delle mostre d'arte, anche di buon livello. Iniziative, queste, che giungeranno alla tappa conclusiva -l'esposizione al museo- dopo lunghe e complesse fasi di studio e di preparazione.
Senz'altro sono soddisfatto del rinnovato afflusso al museo degli estimatori dell'arte e dell'arte locale, emerso in occasione della mostra antologica di Elio Petazzi.
Ma mi sento in dovere di ribadire una concezione del luogo e dell'istituto museale come centro non solo di conservazione e di tutela delle memorie storico- artistiche della città, ma anche quale centro promotore di cultura, nel senso più ampio della parola. Cultura, come contemplazione del bello nelle sue varie declinazioni artistiche e creative, ma al contempo come apertura sempre più ampia ai vari campi del sapere, della scienza, dell'attualità e della storia.

Claudio Fantinati Assessore alla Cultura ed Educazione

Caro Assessore Fantinati, Manuela Ciriacono dettaglia con un altro articolo le ragioni del suo intervento.
Da parte nostra, solo una aggiunta: Artevarese.com non ha mai fatto mancare la curiosità e l'interesse nei confronti delle iniziative svolte a Busto Arsizio. E' sufficiente fare una ricerca nel sito per vedere quanto e come ci siamo occupati delle iniziative museali in città anche e sopratutto a Palazzo Marliani Cicogna. Come del resto abbiamo seguito anche quello che veniva programmato al Museo del Tessile, dando risalto ai buoni numeri del coinvolgimento didattico. Negli anni abbiamo sottolineato la portata e l'importanza, anche dal punto di vista dei numeri e del ritorno di immagine, di mostre come quelle dedicate a Daniele Crespi e a Tosi senza tuttavia non notare anche una certa mancanza di continuità rispetto a quei progetti. Abbiamo constatato che a partire dall'estate del 2007, fatti salvi gli appuntamenti promossi in collaborazione con AFI e la mostra documentale sui cimiteri di Busto, il Museo non ha brillato per attività espositive di richiamo né per una chiara linea progettuale, autonoma rispetto alle mostre itineranti. Per Busto, viva e propositiva in tanti ambiti della cultura, le aspettative sono sempre alte. Anche nelle sue politiche espositive. Come è lecito attendersi da uno dei centri più importanti di tutta la provincia; come è lecito attendersi da una città in cui istituzioni pubbliche e realtà private dovrebbero concorrere a creare un polo museale davvero alternativo e credibile per l'intero territorio.

Riccardo Prina