Cortile interno del Museo di GemonioCortile interno del Museo di Gemonio

Al Museo Civico Bodini di Gemonio tutto pare fermo al 2011, alla mostra dedicata a Salvatore Fancello e Agenore Fabbri, intitolata "Superfici in tensione", nata dalla collaborazione con la Galleria Montrasio. Una collaborazione che, nell'ultimo periodo, aveva assunto i toni grigiastri di un traino affaticato, di una stampella vicendevole (anche il recente omaggio a Giovanni Paganin nasce da questo tandem).
Lontani anni luce i tempi delle memorabili mostre di Lucio Fontana (2006), Adolfo Wildt (2007) e Marino Marini (2008), l'attività del Museo Bodini di Gemonio è andata affievolendosi sempre più.
E diciamo pure la verità: ultimamente, al Museo Civico aperto solo la domenica, non si sono staccati poi tanti biglietti e il ridimensionamento "causa crisi" è stato argomento di tutti i giorni. Ma ora pare davvero che l'arte sia l'ultima delle priorità locali. Anzi, viste le ultime lune non si può certo parlare di priorità.
Qualcuno potrà tuonare che "con la cultura non si mangia". E invece, proprio "grazie" alla crisi, è aumentata la voglia di conoscere, informarsi, visitare. E la storia ha dimostrato che giusto in tempi bui la creatività aumenta.

A nulla è valso il progetto regionale di valorizzazione ed incremento dell'arte contemporanea "Twister", progetto-spot evaporato in una manciata di mesi nel 2010. E a nulla sono valse le ipotesi di rilancio della didattica e di ampliamento degli spazi museali. Niente pure sul fronte dell'Associazione "Amici Museo Civico Bodini", presieduta da Costante Portatadino.
L'ultima "operazione pro-Bodini" resta la rassegna curata da Enrico Crispolti nell'ambito dell'edizione 2010 del Premio Chiara. Poi, più nulla, mentre il Museo nostrano langue in un silenzio continuativo.

La grafica di Bodini in mostra a GhiffaLa grafica di Bodini in mostra a Ghiffa

Intanto, sulle rive opposte del Maggiore, proprio di fronte al "policentrico" comune di Castelveccana, fiorisce un'interessante iniziativa nella sede de "Il Brunitoio" di Corso Belvedere.
Scrive Manuel Barbieri: "…Sino ad ora, la figura di Floriano Bodini è stata indissolubilmente legata al mondo della scultura, nonostante egli si avvii alla ricerca grafica già durante gli anni dell'Accademia. Nello specifico, la tecnica che utilizza fino al 1963 è l'incisione, con l'acqua forte e con l'acqua tinta. Dal 1964 amplia ancor più gli orizzonti, iniziando a sperimentare la tecnica della litografia, con cui meglio riesce ad esprimere le nuove modalità creative ed in particolare a tradurre in opera grafica i disegni anatomici che sono serviti da supporto alla nuova estetica scultorea…"

Floriano Bodini nasce a Gemonio, in provincia di Varese, nel 1933.
Concluso il Liceo Artistico, frequenta l'Accademia di Brera. Suo maestro è Francesco Messina e da quelle aule nasce un dialogo, senza pausa, di reciproca stima e amicizia.
Già dagli anni '50 con Guerreschi, Vaglieri, Romagnoni, Ceretti, Ferroni e Banchieri, anima e vive il gruppo milanese di giovani artisti definito "Realismo esistenziale".
L'interesse per l'insegnamento lo conduce per questo sentiero: dapprima al Liceo Artistico, nel 1977 all'Accademia di Brera con cattedra di Tecnologia del Marmo, nel 1978 all'Accademia di Carrara con Cattedra di Scultura, poi Direttore sino al 1987 della stessa Accademia, e infine nel 1991 Presidente. Lascia l'insegnamento a Carrara per assumere la Cattedra di Scultura al Politecnico di Architettura di Darmstadt.
Nel 1962 è invitato alla XXXI Biennale Internazionale d'Arte di Venezia ed espone sette opere. Partecipa ancora per invito alla Biennale nel 1982. Partecipa alla IX Quadriennale di Roma nel 1965 e nuovamente, nel 1972, alla X edizione.


Appuntamenti con la Grafica d'autore
Incisioni di Floriano Bodini

Dal 4 al 26 agosto 2012
Ghiffa (VB), SALA ESPOSIZIONI PANIZZA – IL BRUNITOIO
Corso Belvedere
Orari: da giovedì a domenica, dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero
Per maggiori info.: ilbrunitoio@libero.it –
http://www.ilbrunitoio.it/

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