I piedi in testa – Un appartamento di lusso proprio sopra l'ufficio del sindaco. Ad Andrea Zanotti, primo cittadino di Casciago, la prospettiva non piace per nulla. Ma questa può essere una ipotesi sufficientemente concreta da preoccupare l'amministrazione che ha cercato alcune settimane fa di sollecitare sul caso il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, perché Palazzo Castelbarco, l'attuale sede del Municipio non venga diviso, incautamente in due: sotto i servizi sociali, la scuola, e gli uffici amministrativi, sopra al cospetto di un panorama mozzafiato sul lago e sulle alpi, uno o più lussuose unità abitative private.

L'eredità alienabile
– Palazzo Castelbarco è un decoroso palazzo settecentesco, appartenuto per lunghi anni alla famiglia di Paolo Castelbarco, sorta di feudatario di Casciago, di cui è stato sindaco per la durata di 38 anni, dal 1951 al 1989. Ceduto al Comune nel 2005 alla sua morte, parte del palazzo, il piano superiore è rimasto nella disponibilità degli eredi che hanno manifestato l'intenzione di alienarlo con destinazione d'uso abitativa. L'ipotesi trova fermamente contrario l'attuale primo cittadino. "Non mi piace l'idea che una parte del Municipio possa essere adibita a scopi privati. Non solo per via degli uffici ma anche per la presenza della scuola. L'ideale sarebbe destinarlo a scopi di interesse pubblico, un luogo di rappresentanza, un museo o un centro studi di prestigio".

Scorcio di palazzo CastelbarcoScorcio di palazzo Castelbarco

L'aggancio a Bondi – Per tempo dunque, l'amministrazione casciaghese si è mossa per scongiurare l'eventualità: "Ho scritto a tutti i parlamentari e ai senatori di Varese per sollecitarli ad interessarsi alla questione e in particolare per interessare il Ministero dei Beni Culturali. Quello di cui l'edificio avrebbe bisogno è un vincolo sulla destinazione dell'intero palazzo che ancora non è completamente chiaro e definito". spiega il sindaco. Allo stato attuale, infatti, i proprietari possono liberamente gestire la vendita e capitalizzare. Della questione, in attesa che Mibac e Sovrintendenza competente si esprimano, si sono già in qualche modo fatti carico alcuni politici, Marco Reguzzoni in testa.

Agostino is still in the building
– Il problema, al netto di un progetto che è ancora tutto da disegnare, sono le risorse. "Per la cessione i proprietari ci hanno prospettato una cifra di più di 3 milioni di euro. Noi abbiamo fatto le nostre perizie che ne hanno stabilito il valore in meno di un milione". Cifra, in ogni caso, non alla portara delle disponibilità del Comune. "Non vorrei investire tutte queste risorse – confessa Zanotti – per questo mi sto prodigando per riuscire ad avere contributi pubblici da altri enti".
L'ipotesi sul tavolo, quella che più piacerebbe al sindaco, è il centro studi legato alla figura di Sant'Agostino, al cui passaggio a Casciago è legata molto della leggenda locale. Ma prima di questo c'è da scongiurare che l'intero piano, oggi completamente svuotato da arredi, non diventi l'esclusiva abitazione privata di un fortunato benestante.