Emilia Morosini in un ritratto di HayezEmilia Morosini in un ritratto di Hayez

Il Garibaldi dell'est, Tadeusz Kosciutzko, nato in Polonia nel 1746. Spirito romantico, liberale, democratico, protagonista delle lotte contro i Russi. Nel 1794 guidò l'insurrezione che da Cracovia si estese al tutto il Paese. Ma dopo alcuni successi, gli insorti furono battuti e Kosciutzko fu ferito e fatto prigioniero. Rimesso in libertà si rifugiò in Svizzera.

Il patriota e la contessa.
In Svizzera Kosciutzko fu ospite della famiglia Zeltener, e conobbe una ancora giovanissima Emilia. C'è chi parla di una profonda amicizia fra i due, chi suppone una storia d'amore. Congetture e supposizioni a parte, al momento della morte, nel 1817 il patriota chiese che il proprio corpo fosse sepolto nell'amata patria, mentre il cuore fosse custodito proprio dalla giovane Emilia.

Il viaggio per Varese.
Era il 19 settembre 1830 quando Emilia, ormai sposa del nobile varesino Gian Battista Morosini, giunse al confine lombardo: proprio quel giorno la famiglia Morosini si trasferiva nella nuova abitazione, Villa Recalcati. Con lei un grande tesoro: la corrispondenza privata fra lo zar Alessandro I e Kosciutzko e l'urna che conteneva il cuore dell'eroe polacco. Erano soprattutto le lettere ad interessare alla polizia austriaca, ben informata, e che ben conosceva le posizioni oltremodo liberali della giovane contessa Morosini.

Il furto delle lettere.
Tanto più che in quegli stessi giorni il fratello di Emilia, Franz Zeltener, primo tenente della

ritratto di Kosciutzkoritratto di Kosciutzko

guardia imperiale russa, aveva improvvisamente dato le dimissioni e aveva raggiunto gli insorti a Varsavia. A lui Emilia avrebbe dovuto consegnare le lettere, a lui però non le consegnò mai. Al casello austriaco, sotto la minaccia di una perquisizione alla carrozza, Stoppani, amico dei Morosini, le prese per riportarle alla contessa in un momento più opportuno. In realtà il furto fu inscenato dallo stesso Morosini, pressato e minacciato dalla polizia austriaca.

Un ricordo per sempre.
La giovane Emilia, bella, intelligente, scoprì il tradimento del marito, ma non ne fece parola. Conservò l'urna con il cuore di Kosciutzko e la inserì in un cippo nello splendido parco di Villa Recalcati, vicino alla grotte artificiali. Qui il cuore rimase fino al 1872, per poi essere più volte trasferito ed arrivare, infine, al castello di Varsavia, dove è conservato ancora oggi.

E dalle ceneri di una patriota…
Il 1830 si è detto; l'anno seguente, il 19 giugno 1831, nacque a Villa Recalcati il primogenito di Emilia Morosini: era Emilio Morosini, che si distinse nelle Cinque Giornate di Milano assieme ai fratelli Dandolo, e poi cadde da eroe combattendo per la Repubblica Romana.