"La presente lettera per denunciare lo stato di abbandono in cui versa un'opera d'arte pregevole, anche se ai più sconosciuta, ospitata all'interno del Parco del Campo dei Fiori, nei pressi della vetta dell'omonima montagna e destinata in breve tempo alla distruzione se le autorità preposte non saranno sollecite nell'intervenire".

Iniziava così l'appello di una lettore della Prealpina, Massimiliano Calcaterra, che nel novembre 2012 metteva in guardia sul precario stato di conservazione del "crocifisso scolpito all'inizio del secolo scorso da Edoardo Caravati e collocato a valle del muro di sostegno della cosiddetta piazzola del cannone, su cui si affaccia la stazione-radio militare sul lato nord del monte Tre Croci, frequentata anche dagli arrampicatori che da lì accedono alle varie vie di roccia".

Questa scultura – spiega l'Associazione Amici del Campo dei Fiori, presieduta da Angelo Del Corso – venne eseguita all'inizio del secolo scorso dal Caravati (1866-1930) il quale, esercitando la propria attività di scalpellino quando il Grand Hotel Campo dei Fiori e la funicolare era in costruzione, nel tempo libero dal lavoro si dilettava a scolpire soggetti sacri sulle rocce ed in questo modo ha lasciato diverse sculture in stile "naif" sparse in varie parti del Massiccio del Campo dei Fiori e principalmente attorno alla cima del Monte Tre Croci. Il Crocifisso in questione è una scultura in pietra alta circa tre metri, probabilmente scolpita altrove, che è stata cementata a quel muro e che come le altre sculture si trova anche esposta alle ingiurie del tempo. Il muro, formato da pietre squadrate di notevole dimensione è in fase di evidente dissesto ed al momento attuale mancano solo pochi metri prima che un nuovo crollo travolga l'opera che verrà persa irreparabilmente.

Ancora sulle pagine della Prealpina, nell'agosto 2014, l'Associazione lanciò di nuovo un grido di allarme sulla criticità della situazione: "Abbiamo già denunciato la situazione di pericolo in cui versa l'opera e vogliamo sollecitare ancora una volta un immediato intervento di messa in sicurezza sia del muraglione che della scultura prima che avvenga l'irreparabile".

Le operazioni di messa in sicurezza dell'opera sono state portate a termine tra il 12 e il 13 maggio 2015, a spese della stessa Associazione. Adesso il Crocifisso si trova all'ingresso del cancello che porta all'Osservatorio, su un altro belvedere, ma l'idea dell'Associazione è quella di creare un vero e proprio percorso, per permettere a tutti di apprezzare questo scultore della nostra terra ancora troppo poco conosciuto, Edoardo Caravati, "scalpellino" di Bosto.