Il corpo di una linea, al Museo Civico "Enrico Butti" a Viggiù, sono riuniti i lavori del pittore milanese Duilio Bartolini, classe 1929, figura colta, introversa, raffinata, un pittore di rara introspezione e lirismo.

La mostra, curata da Emanuele Gregolin e Ignazio Campagna, nasce dalla precisa volontà di far conoscere e divulgare il prezioso lavoro di Bartolini che porta avanti da anni. Sono presenti in Galleria opere realizzate dagli anni '70 fino al 2012. I temi, trattati dal pittore ed esposti a Viggiù, sono stati scelti dai due curatori con l'intento di dare al pubblico una panoramica generale ed esauriente della tavolozza cromatica ed espressiva che ha contraddistinto la produzione artistica del Maestro milanese in questi anni.

"Ogni opera su tela – osserva Campagna- racconta la propria storia con una grande forza espressiva celando al di sotto della propria pelle, i segni di precedenti opere che nella stesura definitiva hanno raggiunto la forma desiderata. I temi trattati sono principalmente soggetti di figure singole e isolate, intercalate negli ambienti urbani dove i personaggi vengono ridotti dall'artista a corpi filiformi, quasi vuoti, che guardano svaniti e stralunati uno spazio assente, senza tempo".

"Ogni personaggio -scrive in proposito Gregolin- racconta una differente storia dell'esistenza, in soliloquio o in gruppo così come ogni giorno, nello scorrere della vita accade e si ripete, e le Figure dal delicato segno di Bartolini e dalla materia magra, intima e segreta, ci accompagneranno in un percorso sempre vivo, di memoria e poesia".