Un momento della serataUn momento della serata

Non tutti sanno – Ne sapremo molto di più, da ora in poi, relativamente alla storia del Convento dei Frati Serviti di Tradate, il quale grazie allo studio storico redatto dai giovani architetti Anna Affetti, Lucia Giani e Paolo Calessi, non serba più segreti. In realtà, come tutti gli studi di approfondimento di una emergenza artistica con valenze storiche locali antiche, la ricerca pone sempre altre domande, alle quali trovare risposte logiche se non supportate da documenti certi. Vi sono fasi oscure anche per il Convento tradatese, ma ve ne sono altre, invece, ben documentate e soprattutto interessanti da un punto di vista puramente architettonico.

Le origini dell'OrdineAnna Affetti ha spiegato le origini dell'Ordine dei Servi di Maria, che nacque verso il 1233 grazie a sette Padri fondatori tutti originari di Firenze, i quali decisero di lasciare le proprie ricchezze per condurre una vita umile e penitente con particolare devozione verso Maria. Il simbolo iconografico dell'Ordine è una ‘M' (Maria) al centro della quale si trova la ‘S' (Servi), sopra ad entrambe le lettere, rese elegantemente, si trova una corona, dalla quale di diramano sette gigli a rappresentare i padri fondatori nativi di Firenze. Essi vestono sempre un saio nero in riferimento alla Vergine Addolorata, seguono la regola agostiniana e dipendono direttamente dal Papa e ciò fu determinante in alcune fasi della storia.
Naturalmente, fondarono chiese, conventi ed oratori

Lo stemma dei Padri ServitiLo stemma dei Padri Serviti

dapprima a Firenze: la Basilica della Santissima Annunziata nell'omonima piazza brunelleschiana è la loro casa madre; poi, estesero la loro influenza in tutto il Centro e Nord Italia. Presumibilmente giunsero in Lombardia agli inizi del Trecento, anche se le prime testimonianze della loro presenza a Tradate risalgono ai primissimi decenni del Quattrocento. Gli annali dell'Ordine dei Padri Serviti fino al 1580 presenta vaste lacune, difficili da colmare, se non con altri documenti coevi come ad esempio quelli della Curia, che ci informano, che i Padri Serviti presero possesso del Convento nel 1511, dopo che Ercole Pusterla due anni prima aveva ceduto loro del terreno per la costruzione dello stesso a fianco dell'antica Chiesa duecentesca del ‘Sancti Salvatori', in seguito del S. Crocefisso.

Analogie – Esistono nel territorio lombardo e appena fuori confine altri Conventi fondati da quest'Ordine religioso, che presentano analogie con quello tradatese. Esempi significativi si trovano a Galliate, Angera, entrambi molto simili nella struttura a quello di Tradate, a Varese – S.Maria di Loreto, il più antico convento a Como. Infine, un esempio significativo si trova appena oltre confine, a Mendrisio, restaurato ed efficacemente rivalutato grazie al Museo d'Arte, che vi ha trovato sede, donandogli nuova vita ed identità territoriale.

L'opportunità – Un motivo in più di interesse è riuscire ad immaginare restaurato, ciò che ora è in stato di grave degrado, ma che presenta comunque tutti gli elementi caratterizzanti un originale Convento dei Servi della Beata Vergine Maria, ossia: le coerenze geometriche, i rapporti dimensionali e le analogie propri della visione progettuale del convento dell'Ordine stesso. Quest'ultima è caratterizzata dalla perfezione del quadrato, inteso come modulo costruttivo, ripetuto negli spazi identificabili nel portico, costituito da otto arcate presenti nel lato Sud-Est dell'edificio esistente.

Un momento della serataUn momento della serata

La prospettiva – L'armonia insita nel fabbricato, che deriva da questa regolarità, dal valore simbolico attribuibile al suo complesso e la capacità di restaurare e restituire il respiro architettonico e spaziale dell'antico Convento rispettandone la sua bellezza costituisce una sfida non facile da affrontare, ma comunque da cogliere con coraggio.
Reinventare questo spazio di valenza storica, che risente in alcune parti di una evidente stratificazione con manomissioni o restauri sovrapposti nel tempo, con l'idea di collocare al suo interno una Galleria Civica per esposizioni permanenti e temporanee, incontri, mostre e diventare in tal modo punto di aggregazione culturale e non solo, per tutti, è una opportunità incredibilmente entusiasmante per chi ama l'arte e conosce cosa essa può donare al suo fruitore.

Un nuovo Rinascimento è alle porte?
– Il primo cittadino di Tradate, Stefano Candiani, ci crede e con tale serata ha aperto il dialogo con tutti i tradatesi per conoscere nuove idee, promuovere insieme l'iniziativa, discuterne e trovare una concordanza nel progetto. 
Questa volta, però, non bastano più i mecenati, occorre una sinergia di forze intellettuali ed economiche tra enti pubblici e privati, tra persone professionalmente preparate e persone, che apprezzano i luoghi in cui vivono, per la loro storia, la loro peculiarità e la loro ricchezza nascosta che sono degne di essere valorizzate, affinchè il sogno si realizzi.
Tutti costoro dovranno sentirsi coinvolti e legati dalla consapevolezza che la storia, la cultura, l'arte rappresentano la memoria di ciò, che noi siamo oggi.