Omang” e “To Belong” sono due progetti fotografici che riflettono sul concetto di identità, raccontando il travagliato percorso di ricerca di un senso di appartenenza traditoLa mostra, appena inaugurata al Maga di Gallarate, racconta due realtà apparentemente lontane, quella dei Boscimani accanto a quella dei Millennials europei, ma in sintonia per una comune indagine sul senso di smarrimento, di ricerca di identità.

Irene Fassini e Fabiana Sala, premiate al concorso fotografico Riccardo Prina 2017, organizzato all’interno del Premio Chiara, hanno avuto la possibilità di realizzare questa mostra personale, grazie alla collaborazione con la direzione del Museo MAGA, e al sostegno di diversi enti tra cui Consiglio Regione Lombardia, Repubblica e Canton Ticino, Regio Insubrica, Comune di Gallarate e Openjobmetis.

Omang di Irene Fassini
I Boscimani vivono nel deserto del Kalahari da almeno 20.000 anni. Nel 1961 il governo del Botswana ha istituito la Central Kalahari Game Reserve (CKGR) per proteggere alcune comunità, ma all’inizio degli anni ’80 la scoperta di miniere di diamanti ha portato alla deportazione dei boscimani e al progressivo smantellamento della riserva. Omang, in lingua Setswana, è il documento ufficiale di identità e diventa nel progetto metafora per riflettere sul concetto di identità e di confine.

Irene Fassini è una fotografa che vive e lavora a Milano. Dottorato in antropologia giuridica, diploma in fotografia e video al Cfp Bauer di Milano. Nel 2017 è stata selezionata per il Canon Student Program al Festival Visa pur l’image. Sta lavorando a un progetto sul terremoto nel Centro Italia e sta tenendo un progetto-laboratorio multimediale sulla memoria collettiva in un quartiere periferico di Bergamo. Nel 2018, insieme a Sara Ruggeri, ha fondato il collettivo AISLAB.


To Belong di Fabiana Sala
Cosa succede quando un’intera generazione, nata borghese e allevata nella convinzione di poter migliorare la propria posizione nella piramide sociale, scopre che né impegno né talento basteranno a difenderla dallo spettro del declassamento? To Belong è un’ indagine intima, riflessione su una ricerca irrisolta e un senso di insoddisfazione costante che connota la generazione dei Millennials.

Fabiana Sala è una fotografa e Graphic Designer italiana. Laurea in Visual Communication alla SUPSI di Lugano, a New York frequenta l’international Centre of Photography. Si é diplomata nel 2015 in fotografia documentaria e fotogiornalismo ed é diventata parte del corpo docenti nel 2016. Ha realizzato pubblicazioni su testate nazionali e internazionali. Ha partecipato a numerose mostre collettive in gallerie, musei e festival tra i quali, a New York, Lorimoto Gallery, A.I.R. Gallery, Photoville, Kimmel Galleries University, in Cina International Photography Festival e Pingyao, e alla Triennale di Milano. Attualmente vive e lavora tra Berlino e New York.

Curatrice della mostra allestita al Maga è Denise Sardo, Siracusa, 1988. Diplomata in fotografia al Cfp Bauer di Milano, vive e lavora a Milano, dove svolge l’attività di curatrice e di consulenza per il collezionismo.

Per partecipare all’edizione 2018 del Premio Prina c’è ancora tempo fino a giovedì 31 maggio. Oggetto del Premio è “un racconto fotografico”: si richiede una sequenza fotografica da 3 a 6 scatti che abbia in sé un’idea di narrazione, inserita in uno spazio massimo di 1 metro lineare. I finalisti al Premio parteciperanno all’esposizione in programma a settembre alla Triennale di Milano.

Il Premio, intitolato al critico d’arte e di fotografia Riccardo Prina (1969-2010), primo Direttore di Artevarese.com, giunge quest’anno all’ottava edizione. A dirigere il Premio, ideato dall’Associazione Amici di Piero Chiara in collaborazione con la famiglia Prina e l’Associazione degli Amici di Riccardo, è Bambi LazzatiLa selezione delle opere finaliste sarà affidata alla Giuria del Premio Prina, presieduta da Mauro Gervasini critico cinematografico, e composta da Marina Ballo Charmet fotografa e video artista, Edoardo Bonaspetti curatore e direttore Mousse, Rudi Bianchi collezionista fotografico e fotografo, Riccardo Blumer architetto e designer, Francesca Damiani Prina, Carla De Albertis imprenditrice e socia Amici della Triennale, Marco Introini architetto e fotografo, Bambi Lazzati direttrice Premio Chiara, Denise Sardo curatrice, Elisabetta Sgarbi regista, fondatrice de La Nave di Teseo e direttrice de La Milanesiana, Emma Zanella direttrice Museo MAGA Gallarate.

Nel mese di settembre 2018, durante la mostra delle opere finaliste in programma presso la Triennale di Milano, la Giuria si riunirà nuovamente per individuare in modo insindacabile e inappellabile chi premiare. Il vincitore del Premio Riccardo Prina 2018 riceverà un premio di 800 euro dalla famiglia Prina e inoltre avrà la possibilità di realizzare una mostra personale presso il Museo MAGA di Gallarate (VA) nella primavera del 2019. Un ulteriore premio di 400 euro verrà corrisposto a un’opera ritenuta meritevole di menzione. Gli Amici di Riccardo Prina provvederanno inoltre a indicare un’altra opera da menzionare, che sarà premiata a sua volta con 400 euro.

Info-line
Per eventuali chiarimenti o richieste d’informazioni potete contattare la segreteria telefonando allo 0332 335525 (in orario d’ufficio: da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 14.00) oppure al 335 6352079.
Il regolamento completo è consultabile sul sito dell’Associazione Amici di Piero Chiara