Enrico Baj, tagliereEnrico Baj, tagliere

Una collezione sui generis – Occupavano la scala e l'ingresso della sua casa privata di Spurano ad Ossuccio, sulle sponde del lago di Como, gli ottanta taglieri che oggi sfilano in bella mostra nelle sale del Museo d'arte contemporanea di Lissone. Esposti per la prima volta nel 1995, nella chiesetta di San Pietro in Atrio a Como, questi manufatti d'artista sono il frutto di una vera e propria provocazione. Fu lo stesso Parisi, infatti, a incitare gli amici-artisti – che lo raggiungevano durante la primavera e l'estate nella sua casa lariana – a trasformare un semplice oggetto da cucina in una intrigante opera d'arte. Queste creazioni, divenute una sorta di "pedaggio di ingresso" per tutti coloro che facevano visita al "Pollaio" dei due coniugi (così l'artista ribattezzò la sua frequentatissima casa, nata dalla ristrutturazione di un vecchio pollaio e di una rimessa delle barche), registrano tutte le significative presenze che vi sono approdate – pittori, scultori, fotografi, architetti e poeti – ricostruendo cronologicamente la storia di una vita.

Un tagliere fatto ad arte – Gli autori, che negli anni hanno accettato la sfida, si sono adeguati al design popolare della tavola, adattandolo fantasiosamente alla propria poetica con risultati innovativi e, a volte, persino inediti. Da opere semplici e pulite, come quella di Lucio Del Pezzo, che si limita a sovrapporre tre forme geometriche, spezzando la linearità della superficie (o come il "concetto spaziale" di Lucio Fontana, che per eseguire i suoi famosi buchi ricorre addirittura all'uso del trapano) si arriva, man mano, a composizioni sempre più materiche e complesse, come quella di Fausto Melotti che trasforma la tavola in una quinta scenografica, popolandola di forme e figure misteriose. Particolare anche il lavoro certosino di Angelo Tenchio, che nel suo tabernacolo di legno immortala, affettuosamente, un piccolo e nostalgico microcosmo. Suggellano la raccolta i due taglieri dell'eclettico Parisi: nel primo, dedicato agli eventi incancellabili della storia, intrappola una pistola in un riquadro asettico e metafisico, lasciando visibile solo il calcio dell'arma e un'inquietante svastica rossa; nel secondo, intitolato ironicamente La mosca al naso, l'artista condensa la sua ironica riflessione sul gioco della provocazione e sulla irritabilità che ne deriva. Una curiosa raccolta fatta di scambi, forme e linguaggi suggestivi.

La Collezione dei Taglieri d'artista di Ico Parisi
Fino al 27 marzo 2011
Museo d'arte contemporanea
viale Padania 6, Lissone
Per info. tel. 039 2145174 – 039 7397368
museo@comune.lissone.mb.it
Ingresso libero