Tra le peculiarità di un artista, se è tale, v'è quella di elevare a opera d'arte eventuali elementi presenti nel quotidiano, quella dell'osservatore di coglierne il nesso. Tale percorrenza è leggibile in alcune delle opere presenti nella personale di Fabrizio Parachini in corso presso la suggestiva sala ottagonale di Villa Picchetta a Cameri, dal titolo "Ritmi naturali", a cura di Emiliana Mongiat, con inaugurazione domenica 4 settembre alle 16.
Ogniqualvolta acquistiamo un prodotto, la sua identificazione passa attraverso la lettura del suo codice a barre. Detto ciò, il rimando con ben distinte opere di Parachini è immediato.
La loro costruzione composta da linee di differente dimensione accosta le une alle altre in continue e minimali mutazioni cromatiche crea un procedere visuale a doppio indirizzo, tale da fare emergere componenti armonico-tonali, in sussurri che passando dal rigore formale arrivano alla libertà del fantastico.

Nato a Novara, Fabrizio Parachini, che vive e lavora a Varallo Pombia, dopo avere esercitato la professione medica abbandonata nel 1996, si dedica allo studio all'approfondimento delle teorie e delle poetiche dell'arte astratta che lo portano alla pubblicazione di "Intorno al quadrato". E' Docente presso l'ACME di Novara e ha inoltre curato personali di Kengiro Azuma, Marcello Morandini, Jorge Eielson, Giorgio griffa e Carol Rama.
A definire la mostra, composta da otre venti lavori, concorrono alcuni "Reticoli", dal ritmico e finissimo ricamo di segni intessuti in modo da animare l'dea di moto perpetuo, accostati a questi una serie di otto disegni quale momento indispensabile a fare comprendere l'origine delle distinte ricerche che hanno in seguito dato vita a opere compiute.
Fabrizio Parachini – "Ritmi naturali"
Cameri (NO) – Villa Picchetta
Fino al 25 settembre
Orari: sabato e domenica 14-19