Milano – Sono mondi estremi quelli creati da Leonardo Anker Vandal “In a Landascape “ in corso alla Cadogan Gallery.
L’artista, di origini danesi che da tempo vive e lavora a Brescia, estende la sua pittura su tele di grandi dimensioni dando vita a spazialità indefinite e caratterizzate da una immobilità tesa alla deificazione della superficie piana.

Nelle opere in mostra, si coglie l’eco degli elementi che regolano le cadenze della natura.
Quell’insieme di indistinto magma pare un invito, nei confronti del visitatore, ad attuare una istintiva percettività visiva come di fronte ad uno specchio d’acqua maculato dalla caduta di foglie autunnali, ma anche di un cielo post apocalittico privo di quei riferimenti che lo ha connaturato per secoli.

Il viaggio proposto da Anker Vandal trae ispirazione dai pittori della dinastia Song che operavano nella Cina del XII Secolo creando opere dove astrazione e paesaggio si fondevano, rendendo quasi indefinibili le forme della natura con la cadenza del dipingere.
La genesi di “In the Landascape” si rifà altresì alla precedente serie di dipinti dello stesso artista, intitolati “Adagio”, caratterizzata da cromie autunnali con echi che provenivano dalla poetica di Keats e dal malinconico Lieder di Mahel, musicista al quale Anker Vandal si è più volte ispirato, dove emerge l’idea di artista viaggiatore o meglio definito The Wonderer concetto anche condiviso dai pittori Song.

Leonardo Anker Vandal – “In a Landscape” – Milano – Cadogan Gallery, Via Bramante 5. Fino al 9 settembre. La galleria resterà chiusa dal 30 luglio al 4 settembre compreso. Orari: martedì-venerdì 11-19; sabato 11-17.30

Mauro Bianchini