Venezia – Le velate vibrazioni di luce che percorrono le superfici delle sculture di June Crespo, presenti in uno spazio a lei dedicato nei padiglioni dei Giardini nell’ambito della 59esima Biennale d’Arte, paiono assumere l’effetto di un balsamo lenitivo a fronte della consistenza della materia usata.

L’ essenzialità dei vari componenti rimanda al concetto di equilibrio formale tra le parti, in quanto gli Helmetes eseguiti nel 2022 con materiali come acciaio, bronzo, ceramiche, tessuti, fibre di vetro, conducono ad una idea a tratti irriverente e spiazzante messa in atto dalla decontestualizzazione di manufatti lontani dalla loro funzione ordinaria.

Le forme tendenzialmente sinuose, sia nella loro unicità, sia sovrapposte le une sulle altre, definiscono una fisicità in un costante equilibrio tra pieni e vuoti tra origini fossili e prototipi destinati ad una nuova vita in un futuro prossimo venturo, il tutto teso a destare tentazioni tattili da parte dei visitatori.

Attraverso il contatto fisico attuato nel corso della creazione delle opere, June Crespo mette in relazione la propria pelle con quella dei differenti materiali preposti all’assemblamento delle opere, conferendo all’azione diretta, linfa creativa. Crespo possiede quella che nell’antica Grecia veniva definita Tèchne che univa la sapienza artigianale alla creatività.
Nelle sculture in mostra si coglie, nell’oggettività delle forme, la dicotomia tra l’inconoscibile e il conoscibile, elementi dai quali emerge l’essenza profondamente intima di June Crespo.

June Crespo – “Helemetes” – Venezia – 59 Biennale d’Arte, – Padiglione dei Giardini Sestiere Castello, C. Caiazzo Fino al 27 novembre. Orari: martedì-domenica 10-18.

Mauro Bianchini