Un'opera in mostraUn'opera in mostra

Non solo arte, generalmente intesa – Una mostra, nella quale le opere non sono dipinte, ma tessute. I colori non sono pigmenti, ma fili di seta finemente intrecciati tra loro a comporre una trama ed un ordito, che raccontano la vita di Guido Ravasi, straordinario inventore di stampe, e sete, che suscitano ammirazione ancora oggi. La mostra è progettata da Margherita Rosina, direttore del MuSt e curata da Francina Chiara, che insieme hanno deciso di proporre per la prima volta una mostra monografica dedicata a questo artista – imprenditore, del quale il Museo Studio del Tessuto possiede una ricchissima collezione, tra tessuti e album campionario.

Chi era Guido Ravasi? – Egli nacque nel 1877 a Milano e viene introdotto dal padre contitolare, di un'attività per il commercio e la filatura di sete asiatiche, nel mondo della seta. Svolge l'apprendistato a Krefeld, centro di grande importanza per la produzione dei tessuti per cravatteria, ove incontrerà nel 1901, la sua futura moglie, Elze Urban, dalla quale avrà due figli, Irma e Giuseppe. Studia, compie numerosi viaggi, fino ad assumere la gerenza di una tessitura serica a Vienna. Nel 1903 rientra in Italia e fonda l'omonima ditta individuale nel 1912, poi trasformatasi in Industrie seriche nazionali Guido Ravasi con sede a Como. La città lariana sarà il luogo dove morirà nel 1946, il figlio Giuseppe continuerà l'attività, sino agli inizi degli anni Settanta, orientandosi soprattutto sulla stampa tessile.

Una mostra esplicativa
– La mostra è allestita secondo un criterio, che rispecchia in qualche modo lo spirito organizzativo di Guido Ravasi, che già ai primi del Novecento desiderava dare un'impronta di qualità e raffinatezza alla sua produzione, per amore verso il piacere estetico e secondariamente, per desiderio di riscatto nazionale nella produzione di tessuti, in special modo serici. Egli così orienta la sua produzione verso due settori predominanti: la cravatteria cosiddetta di "fantasia" e i tessuti d'arte per arredo, che sigla con la propria firma in cimossa. Troviamo pertanto, una sezione tutta dedicata alla cravatteria e all'abbigliamento maschile, ove dominò il mercato soprattutto tra le due guerre in tutta Europa. Coinvolse, per la creazione dei disegni, degli studi importanti, come quello di Gualdo Porro, che vinse nel 1927 il premio internazionale "Salterio" per la migliore cravatta del mondo. Come si vedrà, alcune sue soluzioni stilistiche nella scelta dei motivi tessuti, sono di estrema modernità.

Modello in mostraModello in mostra

Le 'sete d'arte', ma non solo – Costituiscono un'altra sezione della mostra, che meravigliano per la piacevolezza estetica dei disegni creati dalla forte connotazione orientale, prodotti in innumerevoli varianti di colore. Ma, sono presenti dei veri e propri capolavori serici, come il piviale realizzato per il Pontefice Pio XI, che è uscito in prestito per la mostra comasca, per la prima volta dalla Sacrestia della Cappella Sistina, appositamente restaurato. Altri prestiti provengono da collezioni italiane e straniere e presentano tessuti inediti, mai esposti prima, allo sguardo del grande pubblico.

La committenza – Guido Ravasi attraversa la storia di quegli anni e sullo sfondo della sua carriera imprenditoriale e creativa possiamo intravvedere un susseguirsi di incontri, di rapporti, con figure istituzionali dell'epoca, ma anche con le principali sartorie milanesi degli anni Venti, per le quali produce dei leggeri e deliziosi stampati. Egli è dotato di una sensibilità estetica acuta e, sceglie personalmente le coloriture. Ama frequentare poeti, musicisti, scrittori, critici d'arte, prima tra tutti Margherita Sarfatti, con la quale condivide alcune battaglie per la tutela di architetture storiche del lago di Como. Può chiedere loro, anche, delle collaborazioni per immettere nuove idee nella propria produzione, come accade con Mario Cito Filomarino, sceneggiatore poliedrico alla Scala oppure Piero Persicalli, pittore ed incisore.

Esposizioni e Biennali – Egli partecipò tra le due guerre ad importanti esposizioni nazionali e internazionali di arte decorativa, conseguendo onorificenze importanti. Per la prima triennale del 1930 è responsabile dell'allestimento di una sezione: nel suo gruppo di lavoro vi è anche l'architetto Giuseppe Terragni. Nel 1925 è chiamato a far parte della giuria della Exposition des Arts Décoratifs di Parigi per la valutazione dei tessili e contemporaneamente coordina il 'padiglione dei lombardi', creando un suggestivo ambiente, dove alterna tessuti di grande estro con le opere di oreficeria del noto gioielliere Alfredo Ravasco. Originalità, creatività, intensi rapporti umani, amore per il lavoro e continua ricerca improntata al rinnovamento hanno fatto di Guido Ravasi, il signore della seta.

 

'Guido Ravasi, il signore della seta'
Fondazione Antonio Ratti, Lungo Lario Trento 9, Como
A cura di Margherita Rosina, direttore MuST e Francina Chiara, curatore MuST
Museo Didattico della Seta, Como
27 settembre – 8 dicembre 2008
Orari: dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: gratuito
Catalogo: Nodo libri, Como
Informazioni: MuST – Museo Studio del Tessuto della FAR, tel. + 39 031 233224