Un'opera in mostraUn'opera in mostra

I mille volti di Goya – Protagonista indiscusso dell'arte moderna e contemporanea, innovatore e maestro, Francisco de Goya y Lucientes (1746-1828) è l'ospite d'onore di Palazzo Reale a Milano. Una grande mostra aperta fino al 27 giugno raccoglie più di centottanta opere dell'aragonese e di quarantacinque illustri colleghi che, seguendo le sue orme, hanno continuato la rivoluzione artistica del XIX e XX secolo. Da David a Picasso, da Pollock a Klee, Hartung, Kokoschk, Mirò, De Kooning e Guttuso, solo per citarne alcuni. Goya e il mondo moderno, questo il titolo dell'esposizione curata da Valeriano Bozal e Concepcion Lomba, due fra i massimi studiosi di Goya. Milano ospita così un evento di portata internazionale (organizzato in occasione del Semestre spagnolo di Presidenza dell'Unione Europea) che ha visto scendere in campo, oltre all'Assessorato alla Cultura del capoluogo lombardo e alla Sociedad Estatal para la Acciòn Cultural Exterior di Spagna, sessantadue enti prestatori provenienti da quindici Paesi diversi. Un impegno corale che permette di far gustare ai numerosi visitatori uno spettacolo raro e affascinate. Lo spettacolo dell'arte di Goya.

Un'incisione di GoyaUn'incisione di Goya

L'inizio della rivoluzione – Pittore, disegnatore, incisore, Goya ha sperimentato diversi stili e tecniche nel corso della sua vita, muovendosi con agilità tra tematiche distanti tra loro. E proprio per temi si articola la mostra milanese che, attraverso cinque sezioni, racconta l'intero attività del grande aragonese. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata ai "ritratti" un genere artistico molto praticato che viene stravolto dalla genialità di Goya. Non più l'immagine riflessa perfetta e ridondante, ma la vera natura dell'uomo che posa davanti al pittore diventa il soggetto del quadro. Una rivoluzione non scontata se si pensa che proprio l'aragonsese – nel periodo in cui è primo pittore di corte intorno al 1786 – realizza una serie di ritratti a sovrani e nobili riproducendo senza inganno i loro volti. Sorprendente è l'autenticità di questi corpi segnati dal tempo che appaiono in tutta la loro umanità fatta di pregi e di difetti. Un cambiamento radicale che il pittore compie rispetto allo stile neoclassico precedente e all'ideale romantico in voga all'epoca.
Accanto ai ritratti, con lo stesso intento, si trovano le "scene di vita quotidiana", raccolte nella seconda sezione. Incantevoli dipinti che raffigurano il popolo madrileno, come L'arrotino dal Museo di Belle Arti di Budapest o La lattaia di Bordeaux dal Museo del Prado.

Un'altra opera di GoyaUn'altra opera di Goya

L'animo ardito – Il genio di Goya è espresso con clamore nella terza sezione dedicata alle caricature. Esilaranti scene in cui sbeffeggia con, e senza pudore, i diversi strati sociali. Amore, odio, violenza, crudeltà il linguaggio schietto dell'aragonese affronta la sua contemporaneità raccontandone la parte più vera, come accade nelle scene belliche. Ma non mancano scene in cui dominano ironia e comicità. Poi compare il Goya grottesco, con le sue figure mostruose a confessare la natura umana. Qualche saggio dei suoi disegni e acqueforti, tra i Disastri della guerra e le Follie rivelano una fantasia visionaria a volte drammatica altre beffarda se non spudorata.
Si passa poi alla violenza vera e propria che predomina nella seconda parte dell'esposizione. Streghe e caproni, roghi devastanti, decapitazioni e torture dimostrano come l'umanità, corruttibile e fallace, debba guardarsi prima di

Un'altra opera espostaUn'altra opera esposta

tutto da se stessa. Grandi opere che hanno ispirato diversi artisti del Novecento, Picasso ad esempio, che proprio a Goya guarderà per la realizzazione dell'imponente Guernica.

La cupa disperazione – La violenza tramuta infine in grido, questo il tema della quinta sezione che chiude il percorso espositivo. Un urlo costante e ripetuto che riecheggia tra le cupe tele, l'urlo di un uomo che ha vissuto la guerra d'indipendenza contro Napoleone, un'esperienza emotiva struggente che ha influenzato moltissimo l'autore tanto da trasfigurare le sue opere che testimoniano uno spirito amaro e pessimista. L'amarezza, la disperazione e l'angoscia compaiono infine nelle pitture nere, dove imperano un mondo di esseri deformi e mostruosi. Il percorso della mostra si sviluppa in parallelo a un crescendo emotivo dello spettatore sempre più coinvolto e impressionato. Le opere di Goya si confrontano e dialogano con lavori di epoche successive dove si trovano rimandi e affinità.

Goya e il mondo moderno
Palazzo Reale
piazza Duomo 12 – Milano
dal 17 marzo al 27 giugno 2010
Orari: lunedì, dalle ore 14,30 alle 19,30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle ore 9,30 alle 19,30 giovedì e sabato dalle ore 9.30 alle ore 22.30Ingresso: intero 9 euroo; ridotto 7,50; ridotto speciale 4,50
Infoline e prevendite: tel. 02/54910; www.ticket.it/goya
Prenotazioni visite guidate gruppi e scuole: tel. 02/6597728; fax 02/6599269; info@adartem.it; www.adartem.it